Nei paesi dell’Unione Europea il piano strategico è oggi considerato la forma più utile e necessaria per la progettazione di efficaci politiche e strategie di sviluppo urbano, ed è quindi divenuto il principale strumento di programmazione e
pianificazione territoriale in uso nelle città (Si veda la mappa inserita del piano strategico di Londra del 2008 sulle
principali linee di trasporto ferroviario dell’area metropolitana. Fonte: http://www.london.gov.uk/ ).
Le città in questi anni si caratterizzano come le culle della formazione superiore, della cultura e delle arti, nonché come le incubatrici delle attività economiche di punta. Dunque, in un sistema economico in cui l’innovazione continua dei modi di produrre e dei prodotti stessi è diventata un elemento determinante e necessario alle imprese per restare competitive, le città assumono un ruolo strategico; esse sono diventate i principali centri di produzione e distribuzione di
informazione, conoscenza, immagini e simboli, di cui l’economia ha sempre più bisogno. Tutto ciò̀ ha determinato non solo la nascita di una crescente concorrenza interurbana al fine di vincere la battaglia per attrarre capitali, investimenti e risorse internazionali, ma anche la necessità sempre più impellente per le città di promuovere se stesse e la propria immagine sul piano globale. La crescente competizione tra aree metropolitane spinge oggi Senigallia a caratterizzarsi significativamente rispetto alle altre, incentivando la costruzione della propria identità specifica, distintiva e qualificante. Contemporaneamente questa caratterizzazione deve essere comparabile e commisurabile rispetto alle altre caratterizzazioni delle altre città sulla base di alcuni parametri standard, dettati dall’economia globale.
La costruzione di un’immagine di qualità, l’eccellenza settoriale, così come la reputazione di efficienza e vivibilità non disgiunte da una sicurezza reale e percepita, sono ormai risorse simboliche di estrema
importanza, da costruire ed alimentare per la nostra economia e imprenditorialità. Vogliamo per questo costruire il passaggio da un’idea modernista di urbanistica (basata sui piani di lunga durata, razionali ed efficienti, sostenuti da un’architettura funzionale) ad un modello postmoderno con piani, flessibili, non prescrittivi e sostenuti da opere architettoniche imponenti e spettacolari. Su questo passaggio si colloca appunto il nostro piano strategico territoriale che prova a delineare e comprendere le dinamiche dello sviluppo urbano attraverso opzioni aperte e disegna scenari futuri auspicabili, desiderabili ma non predeterminati. Alla pianificazione urbanistica, prescrittiva e di breve periodo, resta solo il compito di organizzare e rendere operativamente possibili queste opzioni e progetti. Dunque la nostra
pianificazione strategica non vuole essere una riproposizione della vecchia programmazione territoriale ma il passaggio da una pianificazione finalizzata a raggiungere obiettivi predeterminati ed indirizzata ad un ambito esclusivamente territoriale, ad una pianificazione di tipo processuale, finalizzata alla definizione di visioni e strategie generali di sviluppo urbano, il cui disegno e i cui obiettivi emergono attraverso il processo stesso di costruzione del piano ed il dialogo tra gli attori coinvolti. In estrema sintesi possiamo affermare che il piano strategico che proponiamo è e vuole essere un «progetto della città per la città» Renderemo quindi possibile il futuro urbanistico della città adottando un piano strategico impostato su una visione lungimirante di lunga scadenza costruita e pensata dal basso con idee e contributi di cittadini e di esperti (non come accade oggi da una ristrettissima casta). Per poterlo attuare daremo vita all’Urban Center: un ufficio comunale in grado di elaborare, trasmettere e proiettare immagini e filmati della nostra città di ieri, oggi e domani non vincolanti e che, tramite le idee di tutti, possono essere continuamente modificabili da successivi e costanti aggiornamenti. Da un punto di vista quantitativo, sottolineiamo che le mappe e le rappresentazioni della nostra città contenute all’interno del piano strategico sono in numero estremamente limitato, rispetto per esempio al numero di rappresentazioni cartografiche presenti nei “vecchi” piani urbanistici e nell’attuale. Evidenziamo invece che i pochi processi di pianificazione strategica producano invece una quantità notevole di mappe, rappresentazioni ed immagini della città in senso lato, attraverso strumenti diversi da quelli del “prodotto piano strategico”, ma fondamentali per il funzionamento del processo stesso dell’ Urban Center. Il programma quinquennale di mandato che proponiamo si basa inoltre su concetti fortemente innovativi per una corretta pianificazione. Questi sono i punti ad oggi elaborati:
1. impostazione del piano strategico e dell’Urban Center;
2. nuovo regolamento edilizio e urbanistico comunale e di area vasta (unione dei comuni);
3. emergenze climatiche e rischio idrogeologico;
4. riqualificazione ed estetica urbana;
5. riqualificazione ambientale attraverso la realizzazione di parchi verdi e acquatici;
6. riorganizzazione della mobilita con rivisitazione della pedonalizzazione e con una preventiva analisi circa le ricadute in termini di sicurezza.
L’Urban Center raccoglierà e consentirà infine la visualizzazione dell’immenso materiale disponibile da Enti, Associazioni e privati relativo a scritti, articoli e immagini storiche delle nostre città e dei comuni del territorio vallivo del Misa Nevola per mantenerne viva l’identità storica e renderla visionabile ai turisti e alle nostre future generazioni. Un progetto ambizioso? SI! ma è indispensabile per evitare le speculazioni edilizie, i continui attriti con i cittadini (che giustamente, quasi ogni giorno, sono costretti a riunirsi in comitati), e poter attrarre quell’investitori stranieri che oggi non vedono Senigallia e l’intera vallata per le reali potenzialità che ha.
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