• Ripristinare il collegamento tra il fiume Misa e la darsena


    RestoDelCarlin_.09.09.2015Il consigliere Giorgio Sartini e la lista Senigallia Bene Comune hanno illustrato in conferenza stampa la mozione presentata il 4 settembre 2015 per ripristinare il collegamento tra il fiume Misa e la darsena peschereccia.

    Il testo della mozione e i suoi allegati possono essere consultati qui:

    Precedentemente ai lavori di riqualificazione del porto la parte finale del fiume Misa era collegata alla darsena tramite un varco collocato sulla banchina di ponente all’altezza della Capitaneria di Porto. Questo canale consentiva l’accesso delle imbarcazioni al porto ma costituiva anche una naturale valvola di sfogo nelle situazioni di piena del fiume. Una parte della portata del Misa poteva infatti defluire verso le darsene, e tramite queste verso il mare, contribuendo in questo modo a scaricare più velocemente il bacino a monte.

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    Il progetto iniziale di riqualificazione del porto prevedeva il mantenimento di questa valvola di sfogo mediante la realizzazione di una “porta vinciana” sormontata da un passaggio pedonale.

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    Il 06/12/2007 con determina del dirigente del servizio lavori pubblici del Comune è stata introdotto una variante al progetto che prevedeva la realizzazione di una “struttura fissa carrabile” al posto della “porta vinciana”. Come risultato di questa variante il collegamento di 25 metri tra fiume e darsena è stato completamente ostruito e al suo posto è stato realizzato un piccolo scolatoio di un paio di metri (le paratie di ingresso sono visibili sulla sinistra dell’immagine successiva).

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    Senigallia Bene Comune ha più volte ribadito che la sicurezza del fiume riguarda anche e soprattutto la foce. Con questa mozione chiediamo di ripristinare urgentemente il collegamento tra fiume e darsena al fine di aumentare la portata di smaltimento delle ondate di piena del Misa.

  • L’emergenza non è usabile

    sfruttare emergenzaSfruttare l’emergenza idrica che stiamo vivendo è immorale. Nei momenti di criticità bisogna rimanere tutti coesi e pronti ad agire per evitare al massimo i problemi. È per tale motivo che ieri non abbiamo proferito parola in merito a ciò che stava succedendo, mentre era invece in moto uno scontro tra chi si definiva operativo ed estremo difensore della città e chi invece stavo sfruttando l’evento emergenza per fare campagna elettorale.

    Adesso che la situazione è più tranquilla vogliamo però esprimervi il nostro modo di pensare.

    Venerdì  scorso presso l’Auditorium San Rocco, mentre si stava svolgendo una conferenza della lista civica Senigallia Bene Comune, mi hanno avvisato dei problemi in arrivo nella città. Ho subito interrotto l’incontro per consentire al centinaio di persone presenti di poter raggiungere la propria abitazione in sicurezza e prepararsi all’evenienza di una esondazione del fiume.

    Nella prima parte della serata l’ing. Fornaroli aveva già illustrato il progetto per mettere in sicurezza la città da portate di piena del fiume fino a 900 mc/s, frutto della pluriennale esperienza sua e di oltre 500 persone tra ingegneri, geologi, architetti e geometri.

    L’ing. Vito Macchia, ingegnere idraulico per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale che ha scritto le zone a rischio del PAI e le norme relative alla sua applicazione, stava terminando la sua relazione su come operare nel rispetto delle norme in merito alla foce, ai ponti cittadini e all’alveo del fiume. Al momento dell’interruzione stava spiegando i problemi esistenti al km 6,5 della strada statale Arceviese inerenti il fiume Misa. Come illustra la foto, in quel tratto di strada il fiume sta minacciando la carreggiata, che si troverà quindi in serio pericolo alla prima piena importante. La situazione è così da mesi e nessuno degli amministratori si è impegnato per risolvere il problema. Se dovesse accadere qualcosa la colpa verrà data di sicuro al “fiume assassino”. Non sarà mai imputata alcuna responsabilità a chi non ha attuato la prevenzione in quel tratto fluviale. Ci si nasconderà dietro le solite scuse, prima tra tutte quella dei lunghi tempi burocratici. No. Non lo accettiamo, perchè in simili stati di emergenza il Sindaco ha l’autorità per intervenire immediatamente e poter sforare il tanto usato patto di stabilità.

    Noi ci siamo subito attivati, tramite un messaggio inoltrato dal nostro tecnico ing. Vito Macchia all’ing. Sbriscia (responsabile a livello provinciale), per chiedere la chiusura immediata al transito dei veicoli in quel tratto.

    È stato fatto? NO.

    Se succede qualcosa la responsabilità di chi è? La risposta è semplice: ne è responsabile chi è a capo del COC nelle fasi di emergenza. Quindi il sindaco di Senigallia e di rimando anche l’ing. Sbriscia.

    Come Lista Civica poniamo delle semplici domande. Perchè non sono stati iniziati i lavori di prevenzione necessari per eliminare i problemi delle piene improvvise o lente? Quei lavori erano indispensabili e forse prioritari rispetto al taglio degli alberi nel fiume?

    Ancora, perché nessuno ci ha risposto, in merito alla bozza di progetto trasmesso all’Assessore all’urbanistica Simone Ceresoni già da ottobre 2014, per la messa in sicurezza della città dalle piene fluviali?

    Oggi i fondi per gli interventi necessari a garantire una certa tranquillità ai nostri cittadini ci sono e devono essere utilizzati in modo adeguato. Non dobbiamo e non possiamo permetterci di continuare a sperperarli in lavori inutili e controproducenti.

    La città deve convivere in tutta tranquillità con il fiume. Deve anzi poterne godere sia come ricchezza ambientale e sia dal punto di vista economico. Perché il fiume, in una ottica di Bene Comune e se davvero ben gestito, è una risorsa, non una disgrazia.

    I nostri ingegneri Giuseppe Fornaroli e Vito Macchia sono da tempo pronti a gestire il nostro fiume.

    E tutti noi siamo pronti al cambiamento, perché cambiare SI PUO’ ma soprattutto SI DEVE.

  • Come sono gestiti i fondi per gli alluvionati?

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    Scrivere questo articolo mi costa sacrificio ma è ora di far conoscere agli alluvionati e a tutti i cittadini i comportamenti tenuti dall’Amministrazione comunale sulla gestione dei fondi per gli alluvionati.
    Il 18 settembre 2014 ho chiesto, in qualità di Presidente del Comitato Alluvionati Senigallia  al Sindaco del Comune di Senigallia di:

    1. conoscere chi era il responsabile della gestione dei contributi e delle donazioni, delle offerte e di quant’altro pervenuto, da parte di Enti, Fondazioni, Associazioni, Privati, Aziende ecc., da maggio 2014 ad oggi, a favore degli alluvionati di Senigallia;
    2. avere un elenco dettagliato di quanto pervenuto e di quanto era stato speso per singola voce, sia in entrata sia in uscita;
    3. conoscere quando sarà URGENTEMENTE DISTRIBUITO agli alluvionati il resto delle somme pervenute;
    4. conoscere i criteri di distribuzione utilizzati ed eventualmente, come Comitato, di poter partecipare a questa fase decisionale.

    Il 30 settembre 2014 il Sindaco rispondeva scrivendo che:

    1. i responsabili della gestione dei fondi erano il Sindaco ed il Vescovo di Senigallia;
    2. le offerte pervenute (senza trasmettere gli estratti conto dei quattro istituti bancari istituiti per ricevere le offerte) ammontavano ad un totale di € 1.441.182,54, mentre le uscite risultavano pari a 695.000,00 € (Bando 1000-2000-3000 €), senza indicare però a chi tali somme sono state erogate);
    3. punto 3 – senza risposta;
    4. punto 4 – senza risposta.

    Viste le risposte parziali e le domande rimaste senza riscontro, ho inoltrato un’altra lettera, in data 29 ottobre 2014, sollecitando un riscontro. Il risultato? Il silenzio assoluto.

    Trascorsi i 30 giorni, previsti per legge, ho diffidato il Sindaco, tramite l’invio di una P.E.C. (Posta
    Elettronica Certificata), a riscontrare quanto legittimamente domandato.
    La risposta perveniva il 12 dicembre 2014, tramite e-mail normale, con allegata una lettera (protocollata il 5 dicembre 2014) ed il bando per l’assegnazione di contributi agli alluvionati relativamente al pagamento delle utenze domestiche per un totale di € 292.000.

    In base a quanto scritto dal Sindaco Mangialardi risulta pertanto che sono entrati, complessivamente, € 1.441.182,54 di cui € 695.000,00 distribuiti e € 292.000,00 in fase di distribuzione; tale ultima cifra è stata definita, sempre dal Sindaco Mangialardi, come “il saldo delle offerte pervenute e deliberate”.

    Ma dai conti del Sindaco mancano € 454.182,54: dove sono andati a finire questi soldi?

    Altra domanda: il secondo bando scadeva il 31 gennaio 2015, ma, ad oggi, i soldi non sono ancora stati distribuiti. Mi chiedo quindi: come mai queste somme tardano ad essere distribuite?

    Per finire due domande:

    1. Non pensate che dovrebbero essere pubblicati gli estratti conto dei 4 conti correnti su cui sono pervenute le offerte riservate ai cittadini alluvionati? Non ritenete doveroso dichiarare pubblicamente l’ammontare totale delle offerte raccolte (come d’altronde si è soliti fare in queste circostanze) magari inserendo anche il dettaglio delle singole offerte? Non sarebbe giusto farlo, in primis per le persone di buon cuore che hanno donato a noi i loro soldi?
    2. Non pensate che il sindaco debba inoltre informare i cittadini, sempre e solo per la trasparenza degli atti d’ufficio, su come sono stati spesi i 4.500.000,00 € stanziati dal governo Centrale con un rendiconto dettagliato on-line, voce per voce, come prevedono le normative vigenti?

    (Giorgio Sartini)

    Comunicazione intercorsa con Comune e Procura | Richiesta di non archiviazione alla Procura

    A questo link trovate gli altri documenti ufficiali.