• Le competenze sulla foce del Misa


    FoceMisaGennaio2017Mercoledì 15 febbraio l’ing. Stefano Leti, dell’Autorità di Bacino delle Marche, durante un tavolo tecnico del Contratto di Fiume alla presenza del facilitatore del Contatto di Fiume dr. Endro Martini, dell’ing. Massimo Gennaro, del prof. Paolo Turchi, del sottoscritto facenti parte del Contratto di Fiume e dell’ing. Giuseppe Fornaroli ha dichiarato che le competenze sul fiume Misa sono della Regione Marche dalle sorgenti fino al ponte della Ferrovia e del comune di Senigallia dal ponte della Ferrovia alla foce.

    La dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali – dr.ssa Patrizia Scarchilli con la sua risposta, inviata tramite PEC il 28/06/2016 (Allegato 1), ad una mia richiesta d’intervento per la situazione sulla foce del Misa ha scritto: “Al fine di verificare un’eventuale coinvolgimento della Regione Marche nell’approvazione dell’iter amministrativo che ha portato all’introduzione della modifica oggetto di discussione, l’Amministrazione marittima ha provveduto ad interessare anche il competente Ufficio Regionale che, con nota pervenuta in data 12.05.2016, ha comunicato la propria estraneità alla procedura di approvazione delle opere e delle relative varianti, di esclusiva competenza comunale ai sensi dell’art. 61 della legge Regione Marche n. 10 del 17/05/1999.” (Allegato 2).

    Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nell’adunanza della III° Sezione del 31/01/2001 ha autorizzato il Comune di Senigallia all’ampliamento del Porto prevedendo delle prescrizioni; una di queste, riguardante gli aspetti di idraulica marittima per l’interferenza con l’idraulica del Misa a pag. 10 (Allegato 3), prevede per il Comune: “La presenza di detto molo (quello di ponente che protegge l’accesso al porto), secondo l’assetto previsto del P.R.P., potrebbe invece costituire eventuale parziale ostacolo al transito dei sedimenti trasportati “longshore” secondo il verso SE – NO.

    Il monitoraggio prima raccomandato, pertanto, avrà anche lo scopo di valutare periodicamente le condizioni di officiosità della foce armata del Misa, onde programmare per tempo gli interventi di dragaggio(e contestuale by-pass) eventualmente necessari. Dall’esame dei risultati di detto programma di monitoraggio potrà poi valutarsi l’eventualità di prolungare di qualche decina di metri il molo guardiano di levante, onde contenere gli effetti della descritta fenomenologia;”

    Allora sig. SINDACO vuole cominciare a dire le cose come stanno o vuole continuare a scrivere PEC e Ordinanze (n° 50/2017 Allegato 4) per la sua commedia: “LE COMPETENZE SULLA FOCE DEL MISA”.

    Giorgio Sartini – Senigallia Bene Comune

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  • Replica al Sindaco sul ponte II Giugno

    Sarà un gran giorno quando il sindaco imparerà a rispondere nel merito, con numeri alla mano e senza attaccare il sottoscritto. Ma oramai ci sono abituato.

    In merito alla replica di Mangialardi, attendo di leggere la lettera che ha promesso di spedire ai cittadini per far conoscere come “il Comune ha sempre svolto una costante opera di controllo e monitoraggio dei ponti sul fiume Misa”; dalle risposte avute dal Comune ai miei accessi atti, l’unico controllo – dopo la relazione dei tecnici del luglio 2014 – risale al 10/11/2016………alla faccia della costante opera di controllo e monitoraggio. Insomma, è la stessa storia accaduta per il crollo del controsoffitto alla Marchetti; controsoffitto mai controllato dal Comune, dal gennaio 2009 al novembre 2014.

    Senza dire poi che il controllo (se scattare delle foto ad un ponte significa controllare) del 10/11/2016 è avvenuto dopo che nella commissione del 07/11/2016 il dirigente del Comune disse che non vi erano  criticità per i ponti cittadini.

    A differenza delle sue parole, equiparabili ad un vuoto pneumatico, ogni cosa che S.B.C. scrive è supportata da verbali, atti e documenti forniti dal Comune che lei dovrebbe dirigere. E quindi li dovrebbe conoscere, prima di dire inesattezze.

    Sul fatto che la prova di carico “qualora venisse compiuta su ponte II Giugno si rischierebbe concretamente di arrecare gravi danni alla struttura, compromettendo così anche il passaggio pedonale”, beh si commenta da sola per la sua banalità, superficialità ed assoluta infondatezza tecnica. Signor sindaco, non è più necessario valutare concretamente e tecnicamente la situazione di compromissione delle strutture esistenti? Si possono valutare con una veloce osservazione esclusivamente visiva.

    Attendo la risposta ufficiale alla petizione, poi valuterò assieme agli altri cittadini con cui condivido questo percorso, come muoverci.

    Sull’accusa di “strumentalizzazione” stia tranquillo, non avendo frequentato la sua stessa scuola di partito, non è da me e nemmeno dall’ingegnere Gabriele Annovi  che ci sta supportando a livello ingegneristico.

    Per chi vuole informarsi adeguatamente e liberamente pubblichiamo la relazione dell’ingegnere Roccato sulle condizioni dei due ponti e il testo integrale della petizione.

    Sartini Giorgio

    Senigallia Bene Comune

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  • 295 firme raccolte per le prove di carico sui ponti II Giugno e Garibaldi

    20170206-consegna-petizione-ponte2giugno-3Consegnate in Comune le 295 firme raccolte con la petizione per le prove di carico dei ponti II Giugno e Garibaldi. Nel primo pomeriggio di lunedì 6 febbraio il consigliere comunale di Senigallia Bene Comune Giorgio Sartini, assieme a diversi commercianti del centro storico senigalliese, ha fatto protocollare la petizione perché vengano effettuate le prove di carico sulle due strutture che collegano la viabilità del centro storico con la principali arterie di traffico cittadine.

    Una mossa finalizzata a valutare la riapertura di ponte II Giugno.
    La struttura è chiusa al transito veicolare ormai da novembre 2016, dopo le verifiche del 2014 da parte dei Vigili del fuoco di Senigallia (e successivamente dei tecnici e ingegneri incaricati dal Comune) che ne segnalavano la condizione di “non sicurezza” da ripristinare immediatamente.

    Il ponte che collega via Rossini con via Portici Ercolani, infatti, da alcune relazioni tra cui quella dei Vigili del fuoco del 2014 e da altri documenti che Senigallia Bene Comune ha portato alla conoscenza della città, risulta inoltre che ponte Garibaldi sia in condizioni peggiori rispetto a ponte II Giugno e che la chiusura di ponte II Giugno sia stata decisa senza effettuare la prova di carico necessaria per stabilire l’urgenza o meno del provvedimento stesso.

    La prova di carico – si legge nella petizione firmata da quasi 300 commercianti e residenti del centro storico senigalliese – costituisce l’unica metodologia di collaudo statico di un ponte stradale. Dato che la chiusura del ponte II giugno alla viabilità rappresenta una questione di particolare rilevanza per la comunità locale, visti i pesanti risvolti negativi su molte attività commerciali del centro storico e sulla vita dei cittadini, i firmatari della presente petizione chiedono che il Comune proceda con la massima urgenza a svolgere le prove di carico sui ponti II Giugno e Garibaldi“.

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  • Più forte dell’alluvione

    DanniAlluvione5All’indomani della sua rielezione a sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi usò questa frase per scaricare tutta la tensione di una campagna elettorale in cui la variabile “alluvione” rendeva il nostro sindaco piuttosto incerto sulla possibilità di vincere al primo turno.

    La frase non fu certo delle più felici e suona ancora irrispettosa e carica di arroganza. Né può valere come giustificazione il fatto di essere stata detta a caldo nell’agone della aspra lotta politica. Il suo significato infatti è: “se ho vinto nonostante una tragedia simile, con morti e milioni di danni, sono invincibile” avverando in tal modo una profezia attribuita ad un capo-popolo del PD secondo cui se la sinistra a Senigallia candidasse una panchina, quella panchina sarebbe eletta.

    A nulla servirono i tentativi di Senigallia Bene Comune durante la campagna elettorale di informare i cittadini su come erano andate davvero le cose. Non è servito ricordare gli errori ed omissioni dell’amministrazione nella gestione dell’alveo fluviale; non è servito evidenziare che in tutti i porti dell’Adriatico il molo di levante è più lungo di quello di ponente tranne che a Senigallia; che il porto canale non viene dragato per anni; che gli interventi di deforestazione selvaggia del fiume aumentano i fenomeni erosivi. A nulla è servito l’appello a spendere i soldi del ponte Perilli per rifarlo a campata unica invece che lasciarlo con i pilastri in alveo riducendone addirittura la sezione di passaggio dell’acqua.

    Non è servito ricordare ai cittadini che era stato l’allora assessore Mangialardi ad intervenire in Regione con pressioni indebite per far riperimetrare le zone a rischio R4 del PAI. Non è servito infine dire ai Senigalliesi che il Centro Operativo Comunale al momento dell’alluvione era tutt’altro che operativo.

    Per gran parte dell’opinione pubblica passò l’idea che le nostre erano solo strumentalizzazioni. Le chiacchiere politichesi, le promesse agli alluvionati di ingenti rimborsi e di fantomatici sottopassaggi e non ultimo lo straordinario lavoro dei volontari della Caritas (che in realtà non è un ente comunale ma un organismo pastorale della Chiesa senigalliese) hanno oscurato tutti i fatti e i dati altrimenti inconfutabili.

    Ecco allora il significato vero di quella frase: “potete informare i cittadini quanto volete tanto non serve a niente; il voto non dipende dalla verità dei fatti ma da come riesci a rendere credibile la tua versione dei fatti”.

    Il tempo però è paziente, non ha fretta e da ragione alla verità. Capita così che dopo più di due anni una notizia battuta dall’ANSA ci ricordi che è in corso un’inchiesta condotta dalla Procura di Ancona per disastro colposo e omicidio colposo, la quale si è arricchita di un documento di 270 pagine contenenti gli accertamenti compiuti dal Corpo Forestale dello Stato e che l’alluvione sarebbe stata prevedibile.

    L’indagine farà il suo corso e accerterà eventuali responsabilità, come per esempio a Genova dove il Sindaco è stato condannato. Ora non ci interessa speculare su indiscrezioni né ci auguriamo la condanna di qualcuno. Quello che ci interessa è affermare un principio. Che non serve far finta di niente e pensare di cavarsela con una discolpa preventiva, mai suffragata dai fatti. Il giorno dopo l’alluvione la colpa era già stata attribuita alla “bomba d’acqua” senza neanche aver analizzato gli eventi, senza neanche chiedersi se fossero stati commessi degli errori. Per principio l’amministrazione non c’entrava niente, a priori.

    Ma così come non si può condannare a priori qualcuno neanche lo si può assolvere a priori. Per fortuna in una società moderna i fatti e i dati scientifici qualcosa contano e non più solo i dogmi di partito. E così quel “Più forte dell’alluvione” oltre che arrogante suona oggi anche patetico, quasi puerile.

    Non c’è da essere più forti di nessuno, ma più responsabili. C’è da mettere in atto una politica seria di gestione del territorio e dell’ambiente, di prevenzione del rischio idrogeologico. Non abbiamo bisogno di un sindaco macho, “che non deve chiedere mai” ma di un sindaco umano che sappia ammettere e riconoscere i propri errori, senza prendersela sempre con chi li mette in evidenza, ponendovi rimedio. Questo forse non renderebbe più forte lui, ma sicuramente renderebbe più forte Senigallia!

    Senigallia Bene Comune

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  • Ponte II Giugno: ma quale costante opera di controllo?

    Ponte1Ci risiamo, purtroppo. Chi amministra la cosa pubblica a Senigallia, dopo i mancati controlli al controsoffitto della palestra Marchetti (poi crollato nel novembre 2014), si dimentica per due anni di controllare il ponte Due Giugno.

    Eh sì, dopo le parole del Sindaco – “Il Comune ha sempre svolto una costante opera di controllo e monitoraggio dei ponti sul fiume Misa, intensificandola a partire dal 2014”, senza dare conto dei controlli e monitoraggi – ho chiesto di avere copia dei risultati di questi costanti controlli.

    Ebbene dopo le verifiche del 2014, il Comune di Senigallia ha controllato il ponte… il 10 novembre 2016!

    Alla faccia della “costante opera di controllo e monitoraggio dei ponti sul fiume Misa” per di più intensificata “a partire dal 2014”!

    Già in un recente articolo ho illustrato la vicenda dei tre ponti cittadini, “nata” da una segnalazione al Comune da parte dei Vigili del Fuoco.

    La cosa grave, sintomo della superficialità amministrativa con cui viene gestita la cosa pubblica a Senigallia, è che nella Seconda Commissione del 7 novembre 2016, a domanda del commissario Urbinati, se dopo il terremoto, fosse stata controllata la staticità dei ponti sul Misa, l’assessore Monachesi non ha riferito di criticità esistenti e ha demandato all’ing. Roccato di meglio relazionare (ascoltare la seduta su http://senigallia.halleymedia.com/?idLive=86 al minuto 38 e 08’) il quale non ha segnalato aggravamenti della loro situazione.

    Tanto non era critica la situazione che dopo tre giorni, il 10 novembre 2016 appunto, il dirigente e l’assessore hanno ritenuto necessario fare un sopralluogo. Dopo due anni dall’ultimo.

    A quando i controlli sul ponte Garibaldi? E soprattutto, a quando la sua chiusura al traffico?

    Giorgio Sartini – Consigliere comunale Senigallia Bene Comune

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