• No alla centrale Biogas di Casine di Ostra


    BiogasOstraSenigallia Bene Comune raccoglie l’invito dei diversi comitati della valle del Misa e Nevola alla mobilitazione contro la possibile  autorizzazione alla costruzione dell’impianto di Biogas (digestore anaerobico che dovrebbe sorgere nella zona Zipa, a Casine di Ostra).

    Come lista civica, da sempre attenta alle tematiche ambientali, riteniamo scellerata la costruzione di tale impianto in una zona ad alto rischio esondazione e che non tiene conto degli eventi accaduti il 3 maggio 2014. L’intera area, su cui dovrebbe sorgere l’impianto a biogas, è stata letteralmente sommersa da un metro e mezzo di acqua. Condividiamo fortemente la visione di chi afferma di non capire il perché, dopo quanto accaduto, ci si ostini a voler costruire un simile impianto in un’area che si è dimostrata così pericolosa. Non volere questo impianto non è semplicemente ridurre il rischio ma evitare del tutto questo pericolo alla popolazione.

    Dobbiamo fare memoria di ciò che è accaduto e dobbiamo saper leggere ciò che gli eventi raccontano e ci hanno raccontato.

    Sappiamo bene come la politica sia strettamente legata alla gestione del territorio e ognuno di noi conosce chi sono i governanti, anche a livello regionale, che ora stanno prendendo decisioni che avranno ricadute pesanti per la quotidianità di molti cittadini.

    Riteniamo che questa scelta abbia un fortissimo impatto ambientale, vada contro il territorio e chi vi abita. Da parte nostra daremo, in maniera fattiva e secondo le modalità richieste dai vari comitati, la nostra disponibilità e il nostro impegno per difendere queste zone già così compromesse da scelte politiche poco lungimiranti e francamente illogiche.

    Senigallia Bene Comune come gruppo consigliare presenterà una mozione affinchè il Consiglio comunale possa prendere una propria posizione ufficiale sulla tematica, impegnando Sindaco e Giunta  ad adottare tutti i passi amministrativi opportuni per opporsi a quello che rischia di essere l’ennesimo scempio del territorio.

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

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  • No alle piste ciclabili se le propone la minoranza

    Pista ciclabile Borgo Bicchia

    Pista ciclabile Borgo Bicchia

    Nel Consiglio comunale del 20/01/2016, la maggioranza ha bocciato la mozione di S.B.C. con cui si chiedeva alla Giunta di valutare la fattibilità del progetto per la realizzazione di una pista ciclabile che collegasse le frazioni del Vallone, Borgo Passera, Borgo Bicchia e Borgo Molino al campus scolastico ed al centro storico (mozione allegata).
    Ancora una volta, pur di non accogliere una proposta della minoranza, la maggioranza ha voltato le spalle all’interesse della collettività, ad eccezione del Consigliere Sardella, il quale ha chiesto l’invio della pratica in Commissione per il giusto approfondimento (proposta bocciata sempre dalla maggioranza).Le motivazioni addotte prima dall’assessore Monachesi e poi dal consigliere Brucchini, nel respingere la mozione, sono state irrispettose per tutti quei cittadini che vivono nelle frazioni direttamente interessate.L’assessore alla mobilità ha esordito comunicando che il Comune è in procinto di terminare un “pezzo” della pista ciclabile nel tratto “Borgo Bicchia (tra le frazioni toccate dalla mozione, quella più vicina al centro) zona cityper” con tracciato separato dalla sede stradale, continuando poi nel dire “che siamo molto attenti alla tematica che lei oggi sottopone … … il territorio che lei indica e le esigenze che lei sottopone le conosciamo perfettamente e sono per me un pensiero continuo, così le dimostro che siamo in linea. Ma manca un pezzo a questo ragionamento, nel suo, non ricorda che il territorio che lei cita è largamente compromesso … … noi prendiamo in considerazione la situazione come ripeto largamente compromessa delle nostre strade e dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco e laddove è possibile realizzare percorsi ciclabili che non mettano in pericolo i pedoni in quei casi lì certamente noi ipotizziamo realizzazioni, lo facciamo continuamente. Dire colleghiamo da qui a li, da la a la, questo e quest’altro, lo trovo quasi irricevibile, conoscendo i tratti e le frazioni che lei mi sta dicendo”.Ha poi parlato di mancanza di giurisdizione del Comune sulle strade interessate dalla mozione, ha elogiato il merito della mozione quando ha affermato che “oggi le dico che sarebbe certamente molto bello realizzare immediatamente un progetto così, le rispondo che è assolutamente nei pensieri dell’assessore, dell’amministrazione, le rispondo che prima ancora della pista ciclabile, quelle zone vanno messe in sicurezza dal punto di vista stradale, e quindi c’è un passo precedente da fare … … Ma realizzare quello che lei chiede è impossibile, nel senso che bisogna valutare opportunità per opportunità … … certamente noi stiamo molto attenti alla politica dell’utilizzo della bicicletta … … sarà mia particolare cura portare attenzione nei percorsi che collegano le frazioni al centro storico e quindi al mare”.

    Con queste parole l’assessore ha dato prova di non aver letto la mozione e compreso il suo senso visto che S.B.C. non chiedeva a tutti i costi la realizzazione della pista ciclabile, bensì invitava il Comune a valutare la fattibilità di un progetto che collegasse quelle frazioni.

    Prendiamo atto, un’altra volta, che nonostante quanto chiesto da S.B.C. “sarebbe certamente molto bello realizzare immediatamente un progetto così, le rispondo che è assolutamente nei pensieri dell’assessore, dell’amministrazione”, la maggioranza ha bocciato la nostra richiesta.

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  • Innovazione e partecipazione

    Pista ciclabile fotovoltaica

    Pista ciclabile fotovoltaica

    Nel Consiglio comunale del 21/12/2015 la lista consiliare Senigallia Bene Comune propose all’amministrazione di valutare la possibilità di inserire Senigallia all’interno di alcuni percorsi virtuosi, consentendo alla Città di diventare partner in progetti internazionali pubblico-privati di innovazione tecnologica, volti a far evolvere le città in quelle che vengono definite “Smart City” (Città Intelligenti).

    Tali progetti avrebbero avuto oltre che ricadute occupazionali e miglioramenti urbani a beneficio dei cittadini e dei turisti, anche il vantaggio di usufruire di fondi europei già assegnati alle aziende partner, il che avrebbe richiesto alle casse del nostro Comune un esborso veramente minimo a fronte di benefici notevoli.I progetti proposti (li trovate illustrati nella mozione presentata ed allegata), erano i seguenti:

    • la sperimentazione di un nuovo cemento super assorbente, utile nelle circostanze alluvionali od in caso di precipitazioni copiose, per il rifacimento di tratti stradali degradati;
    • l’utilizzo pubblico e  l’incentivazione al privato per l’installazione di turbine microeoliche ad asse verticale;
    • la copertura di alcune piazze e di percorsi ciclabili con superfici fotovoltaiche di nuova generazione, come già fatto in alcuni comuni nord europei già da anni, tra cui l’ Olanda (Pista ciclabile lastricata di pannelli solari);
    • la collocazione di colonnine per la ricarica di mezzi elettrici, anche grazie alla sponsorizzazione di Produttori di vetture elettriche.
    Cemento super assorbente

    Cemento super assorbente

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    Microeolico ad asse verticale

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    Colonnina di ricarica per mezzi elettrici

     

     

     

     

     

    Nulla di rivoluzionario, si chiedeva solo di valutare l’opportunità di fare quanto già attuato da altri Comuni d’Europa; anche in virtù del fatto che, seppur non nello specifico di queste modalità, anche la maggioranza di governo ha inserito nel suo programma obiettivi che  vanno nella direzione delle energie rinnovabili e delle “Città Intelligenti”.

    Abbiamo proposto quindi una convergenza su tali tematiche, peraltro condivise con altri gruppi che siedono in Consiglio Comunale.

    La risposta della maggioranza, purtroppo per la nostra città, non solo è stata negativa, ma è partito un attacco immotivato da parte di uno degli assessori presenti, Chantal Bonprezzi (Ass. Innovazione), che l’ha definita come una iniziativa solitaria, “tipo oasi nel deserto”, proseguendo con una spiegazione sulla difficoltà di aggiudicazione di fondi europei, non avendo probabilmente capito che i fondi erano già stati assegnati alle aziende nei confronti dei quali il Comune doveva rendesi disponibile per una partnership.

    Il consigliere di maggioranza Mauro Pierfederici, inoltre, ha espresso la sua contrarietà con motivazioni alquanto strane, con frasi del tipo “Bisogna aver paura della tecnologia” e ancora “non bisogna lasciarsi prendere da slanci di entusiasmo verso queste cose”.

    Ciliegina sulla torta, l’intervento fuori tema del sindaco Maurizio Mangialardi, il quale, dopo aver esordito dicendo “non ho letto la vostra mozione”, quindi non si capisce su quali basi stesse replicando, dicendo che “non è così che funziona”; al chè ci si sarebbe aspettati una spiegazione su come funziona, ma questa spiegazione non è arrivata. O meglio, è arrivata alcuni giorni dopo.

    Il sindaco infatti ha presentato il “suo” piano per il risanamento del manto stradale e dei marciapiedi di alcuni punti della città, piano da 1,4 milioni , soldi dei cittadini, e, udite udite, si scopre anche che è stato approvato dalla Regione Marche il progetto per le reti di ricarica di mezzi elettrici, piano in cui è stata inserita anche Senigallia.

    Ora la domanda è: se in sede di Consiglio Comunale, quando SBC ha presentato la sua mozione, il sindaco e l’assessore sapevano già di tutto questo, ed è ovvio che lo sapessero, perché progetti del genere non si preparano in una settimana, perché invece di denigrare la proposta presentata, non si sono limitati a dire che già c’era un progetto in fase di approvazione definitiva? Quali erano queste modalità a cui si riferisce il sindaco? Perché la cittadinanza viene informata solo “a giochi fatti” e non in fase di formulazione di certe iniziative?

    Senigallia Bene Comune ha un’altra idea di partecipazione, non quella applicata dall’attuale maggioranza di governo della città. Ma soprattutto ha una visione rivolta al futuro, con un occhio rivolto a quanto viene fatto nel resto d’ Europa e del Mondo, convinti che Senigallia non debba essere frenata da logiche di partito o dalla visione miope di taluni.

     

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  • Ripristinare il collegamento tra il fiume Misa e la darsena

    RestoDelCarlin_.09.09.2015Il consigliere Giorgio Sartini e la lista Senigallia Bene Comune hanno illustrato in conferenza stampa la mozione presentata il 4 settembre 2015 per ripristinare il collegamento tra il fiume Misa e la darsena peschereccia.

    Il testo della mozione e i suoi allegati possono essere consultati qui:

    Precedentemente ai lavori di riqualificazione del porto la parte finale del fiume Misa era collegata alla darsena tramite un varco collocato sulla banchina di ponente all’altezza della Capitaneria di Porto. Questo canale consentiva l’accesso delle imbarcazioni al porto ma costituiva anche una naturale valvola di sfogo nelle situazioni di piena del fiume. Una parte della portata del Misa poteva infatti defluire verso le darsene, e tramite queste verso il mare, contribuendo in questo modo a scaricare più velocemente il bacino a monte.

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    Il progetto iniziale di riqualificazione del porto prevedeva il mantenimento di questa valvola di sfogo mediante la realizzazione di una “porta vinciana” sormontata da un passaggio pedonale.

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    Il 06/12/2007 con determina del dirigente del servizio lavori pubblici del Comune è stata introdotto una variante al progetto che prevedeva la realizzazione di una “struttura fissa carrabile” al posto della “porta vinciana”. Come risultato di questa variante il collegamento di 25 metri tra fiume e darsena è stato completamente ostruito e al suo posto è stato realizzato un piccolo scolatoio di un paio di metri (le paratie di ingresso sono visibili sulla sinistra dell’immagine successiva).

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    Senigallia Bene Comune ha più volte ribadito che la sicurezza del fiume riguarda anche e soprattutto la foce. Con questa mozione chiediamo di ripristinare urgentemente il collegamento tra fiume e darsena al fine di aumentare la portata di smaltimento delle ondate di piena del Misa.