In merito al “question time” con i sindaci dell’ANCI, tenutosi il pomeriggio del 16 aprile, la Lista Civica Senigallia Bene Comune si interroga sulla frase: «La sanità marchigiana pubblica ha
dimostrato di saper reggere benissimo l’urto …. » e ci si domanda, con quale ardire vengano pronunciate tali parole?
Sono state pronunciate in un contesto come quello marchigiano, in cui gli operatori sanitari si sono visti costretti, con grande spirito di abnegazione, senso del dovere e mettendo a rischio le loro stesse
vite, a lavorare senza i minimi dispositivi di sicurezza: mancando infatti mascherine, camici, calzari sanitari, strumentazioni, reagenti e dopo che il sig. Governatore si era detto incapace di trovarne e
che le disponibilità erano agli sgoccioli. Una tale situazione è il risultato, il frutto di precise e scellerate scelte politiche perpetrate soprattutto negli ultimi dieci anni ed attuate dell'attuale Governatore Ceriscioli e del precedente Spacca.
Scelte politiche avallate con la connivenza di sindaci pro-tempore, come quello di Senigallia, sig. Mangialardi e del dott. Volpini, prossimo candidato sindaco per le amministrative comunali, e di uomini
scelti dal partito come l'ex direttore ASUR Marini, che non hanno difeso i presidi sanitari locali, come l'ospedale di Senigallia, per obbedire alle direttive di partito. La disorganizzazione e lo sbando del sistema sanitario Regionale hanno pertanto dei nomi e dei cognomi e i cittadini non possono e non devono dimenticarli, devono altresì tenerli sempre a mente e non mancare mai di ribadirli agli smemorati.
Lo stesso pomeriggio si è avuto un secondo “question time”, con la conferenza dei capigruppo di Senigallia ed il sindaco; sindaco Mangialardi che, nei suoi “deliri narcisistici”, ha affermato che le
Marche sono un’eccellenza sanitaria superiore persino a quella della Lombardia e che le nostre Case di Riposo sono le migliori in assoluto. Sentirlo vantarsi dopo che una casa di riposo locale è stata portata agli onori televisivi, giustamente diciamo noi, per la sua capacità di gestire l’emergenza coronavirus e per le iniziative intraprese, come se fossero state impartite e pagate da lui personalmente, dà un certo senso di disagio che lascia l’amaro in bocca. Infine non è possibile che cittadini già ultra tassati ed impoveriti dalle due crisi economiche da cui veniamo (2008 e 2012 e noi a Senigallia possiamo aggiungervene una terza la crisi da 180 milioni di € per l’alluvione del 2014), siano costretti ad attivarsi per far arrivare danaro, mascherine e sostegno agli ospedali, venendo inoltre ostacolati per avere chiarezza nelle azioni sanitarie intraprese e, come se non poteva mancare la beffa, di vedere il candidato sindaco del PD senigalliese, farsi pubblicità per meriti non suoi. Pertanto non è più possibile continuare a favorire una sanità privata, che chiede il conto del suo intervento a fine crisi, quando già paghiamo per quella pubblica che maltrattiamo! Le scelte che noi cittadini esprimiamo con il voto alle elezioni, hanno delle conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Purtroppo il settore sanitario non è l’unico ad aver subito conseguenze da quelle scelte e quello imprenditoriale le sta affrontando e ne sarà devastato.
Ce la faremo!… Ma a che prezzo?
Vorremmo immensamente essere smentiti dalla realtà futura ma con tutta probabilità per molti, soprattutto per i piccoli imprenditori, non andrà tutto bene. Aiutateci a cambiare questo modo di gestire la Sanità, iniziando dal riappropriarci di uno dei nostri diritti fondamentali, quale quello della salute
Senigallia Bene Comune
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