• Commissione sanità su chiusura UTIC rinviata per assenza del Sindaco


    ospedaleVicenda della chiusura U.T.I.C. dell’Ospedale di Senigallia: la seduta della IV Commissione del 31/07 è stata rinviata.

    Convocata il 25/07, dopo la seduta del giorno precedente in cui si apprendeva della sospensione delle determine Asur in discussione, la 481/2016 e la 361/2017 (PER INCISO SULL’ALBO PRETORIO ASUR, AD OGGI NON RISULTA ALCUNA DETERMINA IN TAL SENSO – A questo link http://www.asur.marche.it/viewdoc.asp?CO_ID=26053 ogni cittadino può trovare le informazioni che vuole sulle Determine ASUR, senza ascoltare le parole, spesso vuote, di chi amministra la cosa pubblica), dopo il Consiglio comunale del 27/07, è arrivato questo rinvio per assenza del sindaco (che è anche assessore alla sanità) e dell’assessore ai servizi sociali.

    Ci domandiamo il perché di questo rinvio? Cosa avranno, sindaco ed assessore, di più urgente da fare? Perché il sindaco sembrerebbe abbia incontrato i primari dell’ospedale cittadino, nel pomeriggio del 28/07?

    Qui si tratta del diritto alla salute delle persone, del diritto ad avere un servizio ospedaliero che fornisca prestazioni sanitarie adeguate. Tutto deve avvenire in trasparenza e verità. Basta con logiche di bilancio, con compromessi al ribasso a discapito dei cittadini.

    Perché Angeletti, presidente della IV commissione, è stata rinviata la Commissione a data da destinarsi?

    Collegamenti:

  • Nell’area vasta 2 c’è spazio per l’Ospedale di Senigallia

    ospedalePer la seduta del Consiglio comunale del 27 luglio 2017 noi di Senigallia Bene Comune avevamo richiesto che venisse discusso l’ordine del giorno con cui abbiamo chiesto l’istituzione di una commissione temporanea con il fine di porre l’attenzione sulla problematica dei tagli all’Ospedale di Senigallia.

    Per il momento a causa di questioni del regolamento comunale, non è stato possibile discuterlo. Ho pertanto richiesto al segretario comunale di trasmettere al presidente della 4 commissione l’ordine del giorno per inserirlo negli argomenti da discutere nella commissione che si terrà lunedì 31 luglio e poi di portarlo a votazione per il prossimo consigli comunale.

    Intendo comunque portare a conoscenza di tutti voi, l’intervento che avrei illustrato in Consiglio per Senigallia Bene Comune. In esso sono riportate alcune delle disposizioni nazionali, regionali e comunali e trovate i dati da cui si evince la possibilità certa, non remota, di potere avere nell’Area Vasta 2 due Ospedali uno a Senigallia e l’altro a Jesi, Fabriano e Osimo: “Occorre solo la volontà politica per attuarlo”

    Dato che si parla del diritto irrinunciabile alla salute di tutti noi, Senigallia Bene Comune continuerà a vigilare in maniera attiva e fattiva e ad informarvi sugli sviluppi futuri.

    L’intervento che avremmo voluto illustrare in commissione:

    Buonasera a tutti anche a chi ci sta ascoltando da fuori tramite Radio Duomo o la diretta streaming. Prima di affrontare nel merito la questione ospedale, considerata la rilevanza sociale della vicenda, intendo fare una doverosa premessa.

    Lei sindaco ha un’idea di partecipazione dei cittadini alla politica, quella vera, pari a zero. E molte sono le sue esternazioni che vanno in questa direzione.

    Le prime due sono recentissime. Sono le sue affermazioni nella seduta di Commissione di lunedì quando, riferendosi ai numerosi cittadini presenti, ha avuto l’ardire di affermare “Basta che stanno zitti chi se ne frega” ( sa la diretta streaming era iniziata prima della commissione e quindi si è sentito chiaramente quanto stava dicendo) e poi durante la commissione ha dichiarato che la numerosa presenza era dovuta all’improvvido tam tam sui social… e che dire del video da lei girato? Ha immortalato i cittadini presenti?

    La terza risale nel tempo, marzo 2014 quando in una riunione con dei cittadini che si erano impegnati in una raccolta firma ebbe il coraggio di dire – dopo aver elencato i vari comitati che si erano formati a Senigallia – che lei i comitati li ha uccisi tutti, salvo poi tentare di porre rimedio dicendo che per uccidere intendeva ascoltare: per la serie quando la toppa è peggio del buco…

    Questa è la sua considerazione della partecipazione dei cittadini, soprattutto se hanno un’idea diversa dalla sua.

    E quanto ho detto sopra, applicato all’argomento sanità è foriero di cattive notizie per Senigallia.

    Lei come sindaco avrebbe dovuto essere il primo a chiedere la presenza, quanto più numerosa possibile, dei cittadini ed esserne contento, anzi avrebbe dovuto far tenere la seduta nell’aula consigliare o a San Rocco per dare un’adeguata accoglienza, soprattutto agli anziani. Ma così non è stato perché, e la tentata fusione con Morro d’Alba ne è la riprova, meno i cittadini sono coinvolti, resi edotti delle cose, meglio è… per la sua carriera di partito, non certo per la città!

    Detto questo, veniamo al merito della questione ospedale di Senigallia. Partendo dalla determina ASUR 361 del 23 giugno 2017, con cui si dispone la chiusura dell’UTIC mi preme evidenziare alcune disposizioni normative:

    1. La Legge 135 /2012, a cui ha fatto seguito il decreto Balduzzi, fissa i posti letto per acuti in 3 su 1000 abitanti e un + 0,7 su 1000 abitanti di lungo degenza
    2. L’ospedalizzazioni pari a 160/1000 abitanti di cui il 25% in Day Hospital
    3. La riduzione dei posti letto sopprimendo alcune U.O.C.

    Inoltre prevede di istituire:

    1. Network dell’Alta Specialità
    2. Network Ospedaliero di integrazione clinica per la acuzie
    3. Network territoriale socio sanitario per le post-acuzie, sub-acuzie e fragilità.

    La giunta regionale con le delibere 1537 e 1590 del 2012 ha recepito quanto ho appena detto e definito le reti cliniche: “La rete clinica dell’Area metropolitana, caratterizzata dallo spostamento delle prestazioni di media complessità dall’Azienda Ospedaliera – Universitaria (alla quale sono richieste prestazioni di alta specialità ed alta complessità) agli Ospedali di Senigallia e di Jesi”.

    Gli è stata data attuazione? No hanno sostituito Senigallia con Jesi e anziché due ospedali di integrazione clinica per la acuzie ne hanno lasciato solo uno; questo va contro quanto consente la Legge 135 /2012 che dispone la ripartizione delle Unità Operative Complesse e Semplici sulla base dei residenti presenti sul territorio di competenza della struttura ospedaliera e delle zone vicine che lo utilizzano a vario titolo.

    Si parla sempre del risparmio in sanità e un grosso problema, per una efficiente ed economica organizzazione a rete, sta nelle quattro aziende che si occupano di sanità nelle Marche dotate ognuna di autonomia giuridica e imprenditoriale: Ospedali marche nord e di Ancona, l’INRCA e la ASUR. Queste 4 aziende devono integrarsi per offrire la dovuta assistenza ai marchigiani ma tale situazione non è stata affrontata con nessuna Delibera di Giunta Regionale neanche con la 665/2015 e quindi si organizzano e si interfacciano come vogliono. In parole povere per organizzarsi al meglio e risparmiare al massimo ci deve essere una sola ASUR ma deve esserci anche un solo Ospedale: cioè due aziende e non quattro.

    Torniamo a noi, Senigallia che era la prima della Rete ad alta specialità delle Acuzie dell’area vasta 2 oggi si trova estromessa dall’alta specialità per un 75%.

    Ma analizzando quanto dispone il decreto Balduzzi e ascoltando quanto ribadito dal Direttore generale ASUR e cioè: nella nostra area vasta 2 si possono avere 1 Network dell’Alta Specialità e 2 Network Ospedalieri di integrazione clinica per la acuzie, la scelta più logica era quella di lasciare i due Network Ospedalieri mantenendo nel contempo quanto era già previsto dalle delibere 1537 e 1590 del 2012 cioè far si che dall’Azienda Ospedaliera – Universitaria (alla quale sono richieste prestazioni di alta specialità ed alta complessità) le prestazioni di media complessità vengano spostate agli Ospedali di Senigallia e di Jesi. Dobbiamo anche ammettere che una volta istituito uno solo ospedale molto ma molto difficilmente si sarebbe potuti tornare indietro per ad averne due.

    Quindi Senigallia, per la sua posizione geografica e per il numero di abitanti dovuto alla grande presenza turistica, poteva rimanere il primo dei due ospedali dell’AV2 e Jesi poteva rimanere il secondo ospedale con collegati gli ospedali di Osimo e Fabriano.

    Una possibile ripartizione delle UOC tra le tre strutture del secondo polo ospedaliero potrebbe essere il 50% a Jesi, e il 25% ad Osimo e Fabriano.

    Con questa strutturazione il problema dell’UTIC non si sarebbe minimamente posto e tale strutturazione potrebbe consentire un considerevole risparmio in euro e una sensile riduzione dei tempi di percorrenza sia per i dipendenti che per i cittadini.

    La nostra amministrazione aveva tra l’altro già deliberato con la DG 72/2011 di istituire un Efficace dipartimento di Emergenza e Accettazione di Primo Livello nel nostro Ospedale precorrendo quanto in seguito aveva deliberato la Regione.

    Allora io chiedo oggi a tutto il consiglio comunale e alla giunta, tenendo anche conto che il nostro sindaco è in carica dal 2010 ad oggi, come mai non avete controllato che si desse corso alla realizzazione di quanto era stato da voi stessi deliberato:

    • dapprima del dipartimento di Emergenza e Accettazione di Primo Livello deliberato dal nostro Consiglio Comunale;
    • poi alla rete dell’Area metropolitana, caratterizzata dallo spostamento delle prestazioni di media complessità dall’Azienda Ospedaliera – Universitaria, all’ Ospedale di Senigallia in primis e poi di Jesi come deliberato dalla Regione?

    Avreste tra l’altro, per ottenere il risultato, potuto utilizzare l’autorevolezza istituzionale che riveste il nostro sindaco Mangialardi dato che, oltre che sindaco di Senigallia, è il presidente dei sindaci della ex-ZT4, dell’Area Vasta 2 e dell’ANCI Marche?

    Allora pongo questa domanda a tutti i presenti e a chi ci ascolta da casa: chi ha voluto e quali sono le motivazioni addotte per la soppressione dell’UTIC a Senigallia, dove esiste da sempre una struttura Cardiologica territoriale e una ospedaliera, per andare ad aprirne una a Fabriano dove non c’è nessuna Struttura Cardiologica? Che senso ha e soprattutto che beneficio porta ai cittadini?

    Nel 2008 i NAS controllando le sale operatorie di Senigallia diedero delle prescrizioni obbligatorie per rimuovere gli inconvenienti presenti e per metterle a norma assieme alla Rianimazione. (È per tale motivo che attualmente nell’UTIC abbiamo ancora 4 posti letto riservati alle rianimazione. )

    Ma vi chiedo dove sono finiti gli euro stanziati e messi a bilancio che erano necessari per l’adeguamento a quanto disposto dai NAS? Tale somma è stata presente in bilancio fino al 2016 e poi n’è uscita senza averla utilizzata per i lavori: a cosa è stata destinata?

    È chiaro che oggi con la determina 361 del 23 giugno la volontà dell’ASUR è di arrivare in tempi abbastanza brevi a chiudere i reparti di: pronto soccorso per quanto concerne i codici rossi (cosi si finirà anche da noi, come sentiamo spesso in televisione, con l’ambulanza che gira di ospedale in ospedale per la regione fino a che il paziente muore prima di poterlo visitare e stabilizzare), ostetricia, chirurgia, cardiologia e ortopedia dove si trattano cioè casi che potrebbero aver bisogno del reparto di emergenza o che a seguito di interventi complicati potrebbero richiedere l’utilizzo della terapia intensiva o della rianimazione.

    Si, tale volontà, è chiara perché se qualunque tipo di emergenza non potrà essere gestita all’interno della struttura ospedaliera di Senigallia perché i cittadini dovrebbero scegliere di farsi operare a Senigallia? Se malauguratamente un paziente dovesse avere una complicazione durante l’intervento e di conseguenza entrare in fase di emergenza dovrebbe essere immediatamente trasportato a Torrette o a Jesi e se non c’è posto in nessuno dei due dovrebbero portarlo fino a Fabriano.

    Molto difficilmente arriverebbe in tempo utile, almeno senza aver subito danni.

    Le strumentalizzazioni della sanità, cioè del diritto delle persone ad essere correttamente assistite, da parte dei partiti e delle aziende che si avvantaggiano con tali disposizioni è vergognoso e va perseguito in ogni modo e in ogni luogo.

    Vi chiedo quindi di istituire una commissione temporanea ASUR denominata “Commissione ASUR Senigallia”, composta da tutti i Capogruppo, per affrontare la grave situazione attuale e futura del polo Ospedaliero e Sanitario di Senigallia con l’obbiettivo di discutere con la direzione ASUR e la Regione Marche delle problematiche esistenti nel nostro polo Ospedaliero e Sanitario fino alla loro risoluzione, avendo come fine primario la tutela della salute dei cittadini di Senigallia.

    Giorgio Sartini – Senigallia Bene Comune

    Collegamenti:

  • Lunedì in commissione si discute la chiusura di molti servizi sanitari

    exgilLunedì 24 luglio alle ore 18:00 nella Sala Polivalente posta a Piano Terra del Palazzo Nuova Gioventù (EX-GIL) – v.le Leopardi, 6 Senigallia si riunirà la 4° Commissione Sanità e Senigallia Bene Comune invita ad una partecipazione massiccia dei cittadini.

    Non è una convocazione come tante, perché riguarderà il futuro della sanità senigalliese e dunque di tutti noi cittadini. Il tema come sappiamo riguarda una parola molto antipatica soprattutto se applicata alla salute: razionalizzazione…… tradotta: chiusura di alcuni servizi sanitari fondamentali per il nostro ospedale. È triste dirlo, ma c’è la consapevolezza che i criteri di localizzazione dei servizi sanitari non siano attuati secondo una logica di tipo demografico (concentrazione di maggiore popolazione) ma piuttosto secondo “equilibri di partito” che nulla hanno a che vedere con la buona politica a favore dei cittadini. Tutto questo è grave e preoccupante.

    La maggioranza che amministra Senigallia (targata PD, con la stampella di certa sinistra) in questi anni ha straparlato con il suo solito burocratese, lasciando lettera morta quanto venne deliberato in Consiglio comunale il 27 luglio del 2011 (ben 6 anni fa), in merito alla Mozione per il Dipartimento di Emergenza e Accettazione di primo livello presso l’ospedale di Senigallia (c.d. DEA). Da quella mozione più nulla. Se da più parti è stato detto che la politica deve svolgere il suo ruolo, come gruppo di opposizione invitiamo i cittadini alla partecipazione e come consigliere sollecito i miei colleghi della maggioranza ad intervenire in sede di commissione attraverso una valida documentazione che attesti i ‘traguardi raggiunti’.

    Chi non potrà essere presente ma vuole seguire la commissione in diretta o rivederla dopo due giorni si può collegare al seguente link: http://senigallia.halleymedia.com/live149-IV-commissione.html

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

    Collegamenti:

  • Sul ridimensionamento dell’ospedale è necessario aprire un contenzioso con la regione

    mangialardivolpiniAbbiamo constatato che l’Ospedale di Senigallia viene sempre più ridimensionato nelle sue attività e nei servizi offerti alla cittadinanza. Tutto questo avviene senza che il Sindaco e/o l’assessore competente prendano una netta presa di posizione contro questo progetto di smantellamento e allora ci domandiamo cosa stia facendo il nostro onnipresente sindaco e la “sua giunta”.

    Per convegni, giornate di studi, seminari, inaugurazioni, selfie non manca mai di prendere l’iniziativa mettendosi al centro della scena e cercando d’apparire l’attore principale.

    Stessa modalità l’ha tenuta pochi giorni fa’ a San Benedetto: il sindaco di Senigallia ha accusato duramente la Regione Marche e il Governo nazionale di non avere agito bene per le zone terremotate; ora noi gli chiediamo di tornare ad interessarsi della sua città e dei comuni afferenti all’Ospedale di Senigallia.

    L’Ospedale di Senigallia sta chiudendo, provvedimento dopo provvedimento lo stanno smantellando togliendogli mezzi e risorse: non è forse il caso di aprire un serio contenzioso con la regione, fra l’altro il presidente della Commissione sanità della Regione non è forse il senigalliese Fabrizio Volpini appartenente al suo stesso partito?

    Sindaco e assessori voi siete stati eletti per amministrare e migliorare la qualità di vita nella città quindi iniziate, visto che finora non l’avete fatto, ad occuparvi seriamente della Sanità, della viabilità, delle attività produttive, del rischio idrogeologico, della Tari e del collegato decoro delle vie, borghi e frazioni e soprattutto dello stato delle strade, dei marciapiedi e delle fognature.

    Alla stragrande maggioranza dei cittadini senigalliesi non interessano le sue aspirazioni di politicante in carriera e gli eventi megagalattici (“Olimpiadi a Senigallia” dichiarazione fatta da Mangialardi nell’ultimo consiglio comunale durante uno dei suoi deliri).

    Noi vogliamo una sanità accessibile in tempi brevi e senza doversi svenare o ipotecare la casa per farsi assistere, strade pulite (come previsto dall’appalto con la RIECO che paghiamo profumatamente) e asfaltate decentemente, la possibilità di trovare parcheggi senza dover girare a vuoto per ore, la sicurezza a transitare nei parcheggi e nelle vie, poter dormire quando piove un po’ più del normale e non dover controllare il livello del fiume, ecc. ecc.

    Sindaco le piccole cose quotidiane sono quelle che fanno bella e vivibile una città anche la nostra. Buon lavoro e non si dimentichi che questo è il lavoro per cui è stato assunto al ruolo di “sindaco di tutti”.

    Lista civica Senigallia Bene Comune

    Collegamenti: