Senigallia 16/08/2020 – La chiusura al traffico veicolare del ‘Ponte II Giugno’, avvenuta il 21 novembre 2016 a seguito dell’Ordinanza Comunale nr. 661 del 17.11.2016, ha seriamente compromesso il tessuto economico dei tanti esercizi commerciali della zona e rallentato il traffico, creando numerose problematiche ai Cittadini e rendendo di fatto impercorribili le vie adiacenti. La Regione Marche, tramite il ‘Consorzio di Bonifica delle Marche’, si è impegnata al rifacimento del ‘Ponte II Giugno’, aperto al traffico veicolare ed annunciando tempi brevi per la sua realizzazione. Le cose sembrano però andare diversamente, dato che non molto è stato fatto sapere all’opinione pubblica tranne qualche articolo di giornale ove il Comune di Senigallia ha mostrato di assumere posizioni differenti rispetto a quelle della Regione in merito alla tipologia ed alle caratteristiche dell’importante manufatto (fra gli altri, riunione della ‘Seconda Commissione Consiliare’ del 21.10.2019, intervento del Sindaco del giorno 11.11.2019, ecc.) Valuteremo con attenzione quanto accadrà e, se la Regione non provvedesse a realizzare il ‘Ponte II Giugno’ o tardasse troppo, provvederemo a realizzarlo autonomamente, inserendolo nel ‘Progetto di Finanza’ con gli altri quattro ponti e chiedendo alla Regione di potere utilizzare per intero i 2,5 milioni di euro previsti per il solo ‘Ponte II Giugno’ Senigallia necessita, però, di un progetto più articolato e supportato da una visione strategica della mobilità cittadina ed ecco perché l’intera questione va inserita in un bando complessivo per un ‘Progetto di Finanza’ per rifare i ponti ‘Portone’, ‘Garibaldi’, ‘II Giugno’ ‘Perilli’ e per costruire il nuovo ponte ‘Largo Boito-Via F.lli Bandiera’ (la denominazione scaturirà da una consultazione Cittadina), un nuovo ponte che continuerà l’asse che parte nord, percorrendo Via Verdi e che giungerà finalmente a raccordarsi con la parte sud della Città, con l’antica ‘Via Granda’ (oggi Via F.lli Bandiera), creando così una utilissima alternativa veicolare in sinergia con le vie Rossini, XX Settembre e Annibal Caro. L’Amministrazione Comunale uscente aveva messo in programma il rifacimento di ben tre ponti cittadini a campata unica, ma l’unico ponte su cui ha operato, il ‘Ponte Perilli’, è stato ristrutturato in modo insoddisfacente considerato che ne ha ridotto, tra l’altro, la sezione di passaggio dell’acqua, spendendo l’equivalente di quanto sarebbe costato rifarlo nuovo a campata unica e a via inferiore, comportando perciò una spesa non risolutiva di quasi 800.000 € per l’intera Città. Potendo e dovendo consentire di far defluire una quantità d’acqua circa doppia rispetto a quella transitata con l’alluvione del 3 maggio 2014, provvederemo a demolire il ‘Ponte Perilli’ ed a rifarlo nuovo, a campata unica. Il progetto complessivo che proponiamo nasce dall’esigenza di mettere in sicurezza quanto prima e quanto più possibile i Cittadini dalle alluvioni e dalla consapevolezza che la viabilità cittadina attuale sia piuttosto problematica ed illogica da molti punti di vista, obbligando il flusso veicolare ad inutili percorsi circolari tali da incrementare, di fatto, l’inquinamento atmosferico a tutto danno della qualità della vita di noi Senigalliesi. Il ‘Ponte Garibaldi’ ed il nuove ‘Ponte Largo Boito-via F.lli Bandiera’ saranno ampliati e realizzati a quattro corsie di marcia, due per ogni senso, e disporranno di due sezioni laterali, la prima dedicata ai pedoni e l’altra al transito delle biciclette. La questione ponti è però strettamente connessa a quella alluvioni ed alla manutenzione del fiume Misa, fino ad ora decisamente lacunosa ed insoddisfacente. Un’altra questione relativa al franco di sicurezza che si può avere in vicinanza dei ponti, è l’interramento del canale esistente nel tratto che presenta argini murari. La Regione, una tantum, ne ha previsto la rimozione solo nel tratto che va dal ‘Ponte della ferrovia’ alla foce, portando la quota del fondale a -2 metri. In realtà il fondale storicamente è sempre stato di -3 metri all’ingresso della terza darsena (la vecchia entrata del porto prima del 2007) e di oltre -4 metri nell’ultimo tratto verso la foce in mare. Rileviamo che nel progetto della Regione è mancante una profondità di escavo oscillante da -1 a -2 metri rispetto alle quote storiche. La rimozione dei detriti depositati era ed è di competenza dell’Amministrazione Comunale di Senigallia, ma la Regione, visto che il Comune non ha provveduto per decenni a fare l’ordinaria manutenzione, ha deciso di considerarla straordinaria e di sostituirsi così al Comune per il dragaggio. Per il futuro, quindi, la manutenzione spetterà al Comune ed al riguardo abbiamo già studiato e presentato, in Seconda Commissione, le modalità di un dragaggio sostenibile per le casse Comunali e che possa, all’ occorrenza, essere effettuato anche annualmente.Con la stessa tecnica provvederemo ad abbassare il livello del tratto di fiume dal ‘Ponte della ferrovia’ all’ Ex-Lavatoio, riportandone la sezione ai livelli del 1950 e cioè ad asportare, nella canaletta esistente tra i camminamenti storici adiacenti agli argini in muratura delle due sponde (circa 22 metri lineari), il materiale depositato, fino a giungere alla profondità di -2 metri.Questo consentirà un ulteriore deflusso delle piene del Misa di circa un 50% in più rispetto all’attuale.
(Paolo Molinelli – candidato Sindaco delle Liste Civiche ‘Noi Cittadini’ e ‘Senigallia Bene Comune’)
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