EMERGENZA CORONAVIRUS


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Il momento che tutti stiamo vivendo è molto serio; le misure di contenimento della diffusione del coronavirus, recentemente emesse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentano qualcosa di completamente nuovo per molti di noi, chiamati al senso di responsabilità collettivo ed al rispetto di regole restrittive, ma necessarie. n questi momenti, ogni polemica risulta superflua e dannosa, così come lo sono le tante, purtroppo eccessive, speculazioni e strumentalizzazioni che da più parti sono state fatte, incuranti delle ansie e delle preoccupazioni delle persone, oltre che delle difficoltà di chi più direttamente è stato colpito da questa emergenza. In tutto ciò, i rappresentanti delle istituzioni ed i media hanno il gravoso compito di comunicare
informazioni accurate e precise ai cittadini, ponderando la giusta serietà e gravità che si confà alla situazione ed evitando da un lato di stigmatizzare o sottovalutare l’emergenza, dall’altro di utilizzare una dialettica troppo incline a messaggi catastrofici che servono a poco, a parte incrementare il senso di disagio, d’ansia e paura dei cittadini. A titolo di esempio, qualche giorno fa in occasione di una delle consuete conferenze stampa della Protezione Civile, il Professor Rezza dell’Istituto superiore di Sanità ha dichiarato che c’è la necessità di acquisire le cartelle cliniche dei malati, per comprendere quanti dei decessi attribuiti al coronavirus, siano effettivamente dovuti ad esso, ammettendo che al momento, ancora, gli esperti non sono in possesso di un
dato certo, aspetto poi confermato anche dallo stesso capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Questo ovviamente non ridimensiona l’emergenza, ma dimostra la rilevanza di offrire e diffondere informazioni accurate, scevre da messaggi sensazionalistici di quei media attenti solo alla conta dei decessi, affidati ai propri strilloni, come si trattasse di bollettini di guerra. Questo non è il momento di speculazioni di alcun tipo, è piuttosto il momento, da parte di tutti, di essere uniti e prestare collaborazione e cooperazione, per superare nel miglior modo possibile l’attuale emergenza. Tutti i cittadini possono fare qualcosa, anche semplicemente attenendosi al rispetto delle regole e delle indicazioni che le istituzioni stanno disponendo. Al tempo stesso, tuttavia, occorre sottolineare che le richieste di taluni, che vorrebbero che le persone smettessero di farsi domande, di scambiare opinioni mediante i social network, che venga interrotto qualsiasi confronto, aggiungendo all’isolamento fisico, anche quello psicologico, culturale sono oltremodo offensive ed irrispettose. Questo non può e non deve avvenire, perché soprattutto in questo momento, dove le libertà
costituzionali ed il diritto naturale sono sospesi per i motivi contingenti, le persone devono poter  comprendere cosa sta accadendo, affinché il presente non rimanga solamente un periodo di isolamento e
restrizione, ma anche di profonda riflessione. Le persone devono poter condividere le proprie paure e  preoccupazioni, il proprio sdegno verso chi negli ultimi dieci anni ha contribuito allo smantellamento e al
depotenziamento del Sistema Sanitario Nazionale, condizione che sta mettendo a dura prova gli ammalati, oltre che i medici e paramedici chiamati a svolgere un lavoro immenso. Chi vorrebbe approfittare della
necessità di un isolamento fisico, per ottenere anche un isolamento sociale e culturale lo fa asservendo  logiche che non assurgono al bene collettivo.   Senigallia Bene Comune, in questo momento, vuole manifestare la propria vicinanza a coloro che in  prima linea stanno affrontando e contrastando l’emergenza e a tutti i cittadini che nel rispetto delle regole  affrontano una crisi che ci colpisce tutti. Siamo come sempre a disposizione per ricercare il bene comune  dei cittadini.

 

      Senigallia Bene Comune

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