Apprendiamo, da parte del Corriere Adriatico nella pagina di Senigallia di venerdì 17 gennaio 2020, che il Consorzio di Bonifica ha allo studio un progetto per evitare l’insabbiamento del Fiume Misa: “In fase di studio l’allungamento della banchina di levante per proteggere la foce del Misa dai continui insabbiamenti”. Dunque dal 3 maggio 2014, giorno della prevedibile alluvione di Senigallia, ad oggi (sono passati ben 5 anni 8 mesi e 14 giorni) ancora l’amministrazione comunale e la Regione Marche non sanno esattamente in che modo “sistemare” la foce del Misa per cercare di evitarne l’insabbiamento e quindi le prevedibili alluvioni della città, mostrandosi incapaci di una seria politica di prevenzione, incapaci persino di ascoltare le forze di opposizione in maniera collaborativa per il bene comune, nonostante le prescrizioni del Ministero dei Lavori Pubblici, (questo il link pag.10 punto b) che prevedevano chiaramente, in fase di V.I.A., il dragaggio della foce e il prolungamento della banchina di levante del fiume in caso d’insabbiamento e di mantenere aperto il collegamento controcorrente esistente con il porto per consentire il deflusso delle piene improvvise del Misa. La lista civica Senigallia Bene Comune, grazie all’instancabile contributo dei suoi ingegneri, è dal 2015 che si sta spendendo per far comprenderequale sia la progettualità più corretta, sia in sedi istituzionali, quali per esempio le Commissioni Consiliari e gli incontri di Contratto di Fiume, sia tramite assemblee pubbliche, come quella del 30 ottobre 2015 (questo il link), dove fin da subito abbiamo individuato la soluzione che ora stanno scoprendo gli illustri tecnici di questi Enti. Purtroppo per noi senigalliesi, però, mentre la progettazione che avevamo prospettato (e che nessun tecnico ha mai contestato) avrebbe messo molto in sicurezza la città, quella che intende adottare il Consorzio di Bonifica delle Marche alla fine del lungo iter di lavori ancora da intraprendere, consentirà a mala pena il deflusso di una quantità d’acqua equivalente alla piena del 3 maggio 2014 che risulta essere meno della metà di quella che il bacino del Misa-Nevola può raccogliere. Come ulteriore beffa per i cittadini, tale intervento avrà costi stellari, che ricadranno sulle tasche di noi contribuenti. Il giornalista continua l’articolo riportando che: “Il prolungamento rientra inoltre in una prescrizione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.”, data ben 19 anni fa, il 31 Gennaio del 2001, evidenziando il fatto che le cause del problema nascono con l’errata progettazione del nuovo Porto della Rovere, da parte dell’ing. Mancinelli, avallata dall’ing. Roccato, dirigente comunale Responsabile Unico del Procedimento. ’alluvione del 2014 è dunque anche conseguenza degli effetti di quel progetto, a cui ora si dovrà porre rimedio, come ha riportato il Sindaco nell’Ordinanza Sindacale 50/2017 (questo il link). Noi di Senigallia Bene Comune, se la città ce ne darà l’opportunità, vogliamo governare esclusivamente per il benessere del territorio, come dimostrano i numerosi interventi tecnici, di opposizione, all’attuale metodo di governo.
Senigallia Bene Comune
Collegamenti:
- Leggi questo articolo su L’Altro Giornale
- Leggi questo articolo su SenigalliaNotizie
- Leggi questo articolo su VivereSenigallia
Leave a Reply