Pochi giorni fa la piattaforma OpenMunicipio è tornata sui giornali perché è stata fatta oggetto di una interrogazione del neo-consigliere di opposizione nonché ex-assessore Gennaro Campanile.
Allontaniamo subito possibili equivoci: Senigallia Bene Comune ha da sempre sostenuto OpenMunicipio perché è l’esempio di come la politica può oggi divenire trasparente. Assessore Campanile per noi
OpenMunicipio è un esempio raro e prezioso ed è prezioso proprio perché è raro.Abbiamo chiesto più volte, sia pubblicamente che nelle sedi istituzionali, che il servizio venisse potenziato
allargandone il raggio d’azione, dandogli la massima trasparenza sulle decisioni di spesa e di bilancio, ma anche arrivando a contenere i lavori dell’Unione dei Comuni di cui Senigallia fa parte.
Il suo ampliamento lo abbiamo inserito nel nostro programma elettorale 2020 (Pag. 4 del Programma: “Innanzitutto su Open Municipio andranno inclusi gli atti non politici, Determine e Ordinanze, emessi dai diversi uffici comunali e firmati dai rispettivi dirigenti. La maggior parte delle decisioni, specialmente quelle che comportano impegni di spesa, non sono infatti, prodotti da Sindaco,
Giunta e Consiglio che attualmente sono i soli organi comunali ad essere tracciati in OpenMunicipio. Inoltre questi tipi di atti rappresentano il naturale collegamento con il bilancio comunale.
Rispetto agli atti di natura politica, pensiamo che grande interesse possa esserci per la pubblicazione in OpenMunicipio delle decisioni di Giunta, ovvero di quei pareri espressi dalla Giunta non formalizzati in delibere, ma che spesso costituiscono concreti input politici alle successive decisioni dirigenziali. OpenMunicipio dovrà tracciare anche i cosiddetti accessi agli atti, ovvero le azioni ispettive dei consiglieri verso gli uffici comunali. Ciò concorrerebbe ad offrire una panoramica completa del lavoro svolto da un consigliere anche fuori dall’aula consiliare e consentirebbe agli altri consiglieri di accedere alla documentazione senza fare richieste plurime con un notevole risparmio di tempo per i dipendenti comunali.”) e continuiamo a riconoscerne la sua importante funzione anche oggi: OpenMunicipio va mantenuto
e potenziato non deve essere smantellato. Certamente va data trasparenza ai dati di utilizzo, per questo come per qualunque altro strumento finanziato con denaro pubblico. Ma su questo aspetto facciamo noi qualche domanda all’ex-assessore Campanile.
1) Oggi consigliere Lei chiede le statistiche di utilizzo di OpenMunicipio durante il 2019; ma sa dirci quelle degli anni in cui Lei è stato assessore? In tale veste Lei aveva la delega al bilancio, pertanto possiamo dire era il “controllore politico” della spesa per OpenMunicipio: ha controllato periodicamente e puntualmente l’andamento anno per anno del suo utilizzo? Insomma, Lei ha fatto quello che ora chiede di fare alla nuova maggioranza?
2) I dati di utilizzo, da parte dei cittadini, sono stati pubblicati negli anni dalla società che gestisce OpenMunicipio e riportano un numero di utenti mensili a quattro cifre e di centinaia gli utenti registrati. Sono pochi o tanti? La vera domanda da farsi è pochi o tanti rispetto a cosa, rispetto a quale altro strumento
similare. Certamente sono molti di più dell’analoga esperienza di Udine (qui il confronto: https://www.agendadigitale.eu/cittadinanza-digitale/edemocracy-ostacoli-e-opportunita-lesperienza-di-openmunicipio-audine-e-senigallia/ dove è riportato: “le performance di OpenSenigallia possono considerarsi pari a quattro volte quelle dell’analogo sito riservato al capoluogo friulano.”).
Un paragone opportuno andrebbe eseguito rispetto a strumenti comparabili, come l’albo pretorio del sito web comunale, anche se questo è molto meno fruibile nelle ricerche per gli utenti comuni. Perché lei Campanile non ha chiesto anche le statistiche di utilizzo delle varie sezioni del sito comunale? Forse che questo non viene pagato come accade con OpenMunicipio? Assolutamente tutt’altro; è stato rifatto recentemente e le cifre non sono proprio abbordabili come quelle in bilancio per OpenMunicipio.
3) L’interrogazione infine nasconde maldestramente una avversione pregiudiziale al progetto, che la porta a contraddirsi: da una parte auspica di “dare esecutività piena alla effettiva trasparenza degli atti
amministrativi”, dall’altra si augura la dismissione di un servizio che nasce per realizzare proprio quello che chiede. Campanile una curiosità come mai il primo atto da consigliere di opposizione lo riserva ad
OpenMunicipio denunciandone una spesa di manutenzione e implementazione annuale esagerata? Non ci sono altre spese molto maggiori su cui porre l’attenzione?
Chiedere di potenziare gli strumenti informatici istituzionali è sicuramente giusto ma è giusto che ciò
avvenga a parità di servizi e senza aggravi di spesa. Un ragionamento che non sembra preoccuparla,
dimostrando ancora una volta quanto fosse inidoneo a mantenere il ruolo che ha ricoperto nelle precedenti
amministrazioni.
Senigallia Bene Comune.
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