• Dal Ministero dello Sport finanziamenti per impianti nelle Marche ma nemmeno un euro a Senigallia


    pistasalineIl Ministero dello Sport tramite il C.I.P.E. ha finanziato 38 Comuni delle Marche per la riqualificazione di 44 impianti sportivi per un importo complessivo di 6,2 milioni di euro a fondo perduto.

    Non c’è nessun impianto sportivo di Senigallia: come mai?

    Il Comune ha presentato richieste di finanziamento fino ad un massimo di 300.000 euro che è l’importo massimo previsto per un comune?

    Perché Senigallia non riceverà alcun finanziamento (ricordiamolo ancora una volta a fondo perduto)?

    Anche per i 3.700.000 euro, per riqualificare gli impianti sportivi pubblici esistenti con risorse proprie della Regione Marche, il nostro comune non è stato in grado di ricevere nemmeno un euro.

    I suddetti fondi regionali sono destinati ad interventi da parte di enti pubblici, per lo più Comuni, per un totale di 2.559.510,03 euro, e delle società sportive, ammesse per la prima volta e finanziate per un totale di 1.135.827,48 euro; destinatari che hanno presentato in tempo utile la domanda con i relativi progetti.

    Per chi asserisce che noi di SBC non facciamo mai proposte per il bilancio comunale, ricordiamo che il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la nostra mozione riguardante i finanziamenti sopraesposti nella seduta del 26 ottobre 2017.

    Ci chiediamo allora perché la nostra amministrazione non è riuscita ad intercettare nei due finanziamenti esistenti per lo sport nessun euro? Non ci servono?

    La nostra Amministrazione si vanta continuamente dell’Ufficio Bandi condiviso con gli altri comuni ma, se questi sono i risultati, non c’è da vantarsi tanto.

    Solitamente il sindaco non ci risponde, ma in questo caso dovrebbe farlo per dovere verso le società sportive cittadine che in molti casi svolgono la propria attività in impianti che non possiedono i requisiti necessari e verso tutti i cittadini che ancora pagano tasse comunali spropositate per i servizi offerti loro.

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

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  • Sul Misa per una volta “viva Mangialardi” ma…

    Proposta ponte senza pilone in alveo

    Proposta ponte senza pilone in alveo

    Passata l’emergenza maltempo che per oltre 10 giorni ha preoccupato la quasi totalità dei cittadini, il sindaco Mangialardi ha dichiarato: “Emergenze complesse come quella vissuta per una settimana ce ne saranno altre in futuro e per questo la Regione deve accelerare i tempi dei lavori sul Misa”.

    Questa volta il sindaco ha ragioneLa Regione faccia la sua parte.

    Ma anche lui, per tutelare i suoi cittadini, deve fare la sua parte e la deve fare per primo e non pretendere che siano altri Enti ad intervenire, applicando e continuando così il gioco decennale dello “scarica barile”.

    A gennaio 2017 ha emesso l’Ordinanza n° 50 Urgentissima per rimuovere i depositi alla foce del Misa: dovevano essere rimossi in dieci giorni ma dopo un anno e un mese sono ancora tutti li e nel merito non risponde.

    Ha deliberato in consiglio comunale, il 15 settembre 2015, il rifacimento di tutti i ponti cittadini a campata unica e a via inferiore nel periodo del suo mandato e ne ha “arciappellato” uno solo, spendendo la stessa cifra necessaria per rifarlo nuovo e una sezione di deflusso maggiore.

    Ha chiuso nel 2008 il collegamento tra il fiume e la terza darsena e non lo vuole riaprire come aveva invece prescritto il Ministero delle Infrastrutture per evitare problematiche con le piene improvvise del fiume Misa.

    Sindaco Mangialardi le vasche servono per le “bombe d’acqua” (oltre 20-30 cm di pioggia in 24 ore e solo per un brevissimo periodo di tempo) non servono per le piogge di 2 – 3 cm in 24 ore che abbiamo avuto nell’ultimo mese. Tali quantitativi possono portare in transito in città circa 180-220 metri cubi al secondo e pertanto, per come sono state progettate (cioè per stoccare portate superiori ai 300 mc/s) non entrerebbero neanche in funzione, restando pertanto vuote.

    Quindi la cosa più urgente da fare sono i lavori in ambito cittadino che competono a Lei e che consentirebbero di far transitare nel centro cittadino circa 400-450 metri cubi di acqua al secondo.

    Basta con il linguaggio da partito, i cittadini come ha potuto notare dalle ultime elezioni sono stanchi di essere presi in giro e non tutelati, quindi faccia questi benedetti lavori di sistemazione all’interno della città che sono di sua sola ed esclusiva competenza.

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

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  • Emergenza Misa: lettera aperta al prefetto sulla prevenzione

    misainpienaEgregio Prefetto ho letto sui giornali il comunicato diffuso dalla Prefettura: “La Prefettura di Ancona ha seguito ieri, 5 marzo, a Senigallia, l’evolversi dell’onda di piena del fiume Misa. … La popolazione è stata tenuta costantemente informata.”

    Dopo quanto accaduto negli ultimi giorni, corre l’obbligo da parte mia risponderLe pubblicamente.

    Come consigliere comunale mi sono rivolto più volte a Lei, per svariati argomenti riguardanti la gestione amministrativa di Senigallia; Le ho segnalato diverse “irregolarità nella gestione del Comune di Senigallia”, dalla situazione dei ponti cittadini ai presunti lavori abusivi fatti alla foce fino alla mancata attuazione dell’Ordinanza sindacale n°50/2017 relativa al dragaggio del tratto finale del fiume Misa.

    A fronte di tali criticità, ho ricevuto – peraltro solo dietro sollecito (Allegato 1) – risposte interlocutorie e che non hanno minimamente affrontato le problematiche sollevate.

    Per i ponti, la risposta inoltrata dalla Prefettura è stata poi smentita da scelte politiche della giunta di Senigallia: quanto assicurato infatti dal vicesindaco Memè al Viceprefetto Vicario Di Nuzzo (Allegato 2) è stato smentito in sede di approvazione di bilancio previsionale 2018, zero euro per sistemare i ponti cittadini.

    Signor Prefetto, la foce è ancora “tappata” dai depositi (la vicenda dell’Ordinanza sindacale è il lampante esempio della situazione a Senigallia), i ponti cittadini sono ancora in stato di abbandono e tutte le altre segnalazioni sono rimaste senza seguito, tanto che ad ogni piena dobbiamo sperare che il mare riceva la quantità di acqua che il Misa porta con sé.

    Non è che si fida delle rassicurazioni (solo a parole) del vicesindaco?

    La vera prevenzione non è installare le paratie ai ponti quando il Misa è in piena o mandare in tutta fretta una ditta a tentare di riparare un argine lasciato nella più totale incuria per anni.

    Prevenire veramente, è operare concretamente – in fase di non emergenza – per fare in modo che le cose funzionino nel momento in cui si dovesse presentare una situazione emergenziale.

    Signor Prefetto stiamo parlando della tutela dei cittadini, della loro vita e dei loro beni ed è per questo che La invitiamo ad intervenire direttamente.

    Grazie.

    Giorgio Sartini
    Senigallia Bene Comune

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  • A che rischio giochiamo?

    Sorge spontaneo chiedersi se a Senigallia i nostri amministratori hanno ideato un nuovo gioco a premi: “A che rischio giochiamo”.

    A Senigallia abbiamo tre Piani di emergenza:

    1. Piano emergenza Incendi di Interfaccia
    2. Piano emergenza Rischio Industriale
    3. Piano emergenza Rischio Idrogeologico

    emergenzaidroL’immagine a fianco è relativa al terzo piano quello per noi più importante e che può avere le più gravi ricadute, in termini di vite umane, il: “Piano urgente di emergenza per il rischio idrogeologico molto elevato.”

    Il piano, come enunciato già dal titolo dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, servire a salvaguardare l’incolumità della popolazione nelle zone R4 (Traduzione “R4”: Zone a Rischio Idrogeologico molto elevato).

    Ma è realmente così? La stesura del 2004 è stata aggiornata a maggio 2012 cioè due anni prima dell’alluvione del 3 maggio 2014. Ha funzionato? Guardando ciò che purtroppo è accaduto il 3 maggio direi proprio di no!

    A settembre 2016 è entrato in vigore il nuovo PAI Regionale e come lista civica ci siamo subito premuniti di preparare una mozione per far includere le nuove aree R4 nel Piano di emergenza per il rischio idrogeologico.

    Grandi ringraziamenti del sindaco perché, a sua detta, non gli era stata comunicata l’approvazione del PAI e Votazione n.6/1 unanime per modificare il Piano urgente di emergenza per il rischio idrogeologico del comune di Senigallia con le sole astensioni di Rebecchini e Mandolini e di Mangialardi che non ha votato.

    Ebbene oltre ad essere un piano praticamente inapplicabile, così come riportato sui giornali in merito alle indagini della Procura per l’alluvione 2014, non è stato fino ad oggi minimamente rivisto!

    In pratica vi voglio dire che è un piano che non può allertare la popolazione perché le sirene previste per allertare i cittadini, nelle fasi di preallarme e poi di eventuale allarme, non ci sono e le aree che, come deliberato in consiglio comunale con l’approvazione della nostra mozione, dovevano essere aggiunte, non sono state aggiunte.

    Sono passati quattro anni dall’alluvione e un anno e sei mesi dalla Seduta n.18 del 28/09/2016 in cui il sindaco affermava: “… … ha ragione Sartini, grazie, noi ci siamo mossi e quindi siamo già attrezzati, ma da domani diventa un problema enorme, perché è un problema di Protezione civile mondiale, qui ci vogliono gli elicotteri perché è una responsabilità enorme, non è un gioco, se è vero come è vero questo, se quelle è tutto R4 non si può giocare, devi avere un piano d’emergenza pensato non solo dichiarato perché uno che sta a Borgo Molino vuol sapere dove passa e dove va, …

    Allora la domanda che mi sorge spontanea è: “Ma la giunta sa cosa fa (anzi direi cosa non fa)?”

    Cari concittadini pregate perché, attualmente, è questo l’unico vero sistema che ha Senigallia per mitigare i rischi da alluvione; si perché la foce del Misa non è stata dragata, la banchina di Levante non è stata prolungata per proteggere dall’insabbiamento la foce del Misa, i ponti cittadini a campata unica e a via inferiore non sono stati realizzati e non sono neanche in progettazione e, ultima in ordine d’importanza per ridurre il rischio alluvione, la vasca delle Bettolelle non è stata realizzata.

    A dimenticavo sul sito del comune c’è anche un foglietto che spiega gli atteggiamenti da tenere prima, durante e dopo l’alluvione.

    Le informazioni contenute nel foglietto se applicate alla lettera, forse non vi permetteranno di salvare tutti i vostri beni, ma con tutta probabilità la vostra vita si.

    Quindi leggetelo perché con quest’ultima affermazione non sto minimamente scherzando!

    Giorgio Sartini – Senigallia Bene Comune

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  • Un’Unione dei comuni nata troppo in fretta non può dare risultati utili

    Vi invitiamo a leggere l’articolo pubblicato da L’AltroGiornale sull’incontro tenuto il 23 febbraio dai consiglieri di opposizione sul tema dell’ Unione dei Comuni “Le terre della Marca Senone”.

    Senigallia Bene Comune