Senigallia 17/02/2020 – Senigallia Bene Comune si è posta l’obiettivo di rinnovare, con la forza delle idee contenute nel suo programma elettorale 2020, il modo di fare la politica a Senigallia, per non promuovere proteste sterili ma valori, idee e progetti, ed ovviamente il ricambio della classe politica per una maggiore partecipazione democratica diretta e nel contempo qualificata. Il Comune diverrà un centro erogatore di servizi pubblici ancor più efficienti e nel contempo un centro propulsore di sviluppo dell’intera comunità, che mette in campo progetti specifici che consentono a ciascuno di essere messo nelle condizioni migliori per poter esprimere il meglio di sé, come prefigurato nella strategia di Lisbona dell’Unione Europea nel 2000. Per questo, vogliamo metterci a disposizione di chi ha problemi, per cercare di risolverli, insieme, perché tutti possano collaborare con noi e trovare con il nostro supporto le migliori opportunità per la realizzazione personale e ciò lo renderemo possibile attraverso le azioni contenute nel punto trasparenza. I problemi delle famiglie e delle persone non possono valere meno di quelli delle poche grandi imprese edili e vanno risolti senza violare le leggi e senza creare disparità di trattamento. I valori umani ed etici fondanti, la nostra nuova politica, sono quelli cristiani, laici e civili, radicati nella nostra società e dei quali rendiamo promotori attivi tutti i cittadini. Al centro poniamo il cittadino e i valori della famiglia, della solidarietà, dell’uguaglianza sociale e dell’onestà, che si riflettono nella nostra metodologia professionale, oggettiva e moderata di partecipazione attiva e democratica, che abbiamo seguito e seguiamo per cercare di cambiare la politica, e costruire insieme un’idea di città nuova, partendo da ciò che la distingue nelle sue fondamenta: la cultura, la storia e le sue potenzialità. Il metodo connaturato alla nostra visione della politica è basato sull’ascolto, sul confronto, sulla ricerca della sintesi tra gli interessi collettivi e sulla condivisione delle esperienze e delle scelte. A differenza di altri partiti, possiamo realizzare progetti senza pregiudiziali ideologiche, perché la distinzione tra destra e sinistra ha perso senso, e perché l’imparzialità, l’obiettività e l’equilibrio contraddistinguono le nostre posizioni. Rappresentiamo la vera alternativa, e abbiamo formulato proposte progettuali innovative ed articolate, senza dover ricorrere a costosi consulenti, perché nelle nostre file abbiamo tecnici ed esperti e non solo politici tout court. Negli enti locali, come lo sono i comuni, contano le persone e le loro capacità costruttive, molto meno le ideologie partitiche. I delusi dalla politica, e i desiderosi di rinnovarla stanno gradualmente abbandonando la rassegnazione e la diffidenza, e stanno partecipando sempre più attivamente ad assemblee cittadine, comitati, associazioni e gruppi, con l’idea di partecipare attivamente alla vita politica, senigalliese, e non solo. Dopo “mani pulite”, l’esperienza della seconda Repubblica ha mostrato come il malcostume si sia più radicato, a livello culturale, nella nostra società, di quanto si potesse lontanamente pensare. I forcaioli di ieri sono spesso i condannati di oggi. A livello Comunale, come a livello nazionale, più i partiti dicono di rinnovarsi, anche in nome del buon governo, e più si scoprono al proprio interno rivalità, tensioni e scontri tra interessi particolari, localismi, opportunismo ed affarismi vari. La disaffezione alla politica che ha perso la passione in nome del tornaconto personale rappresenta un grave male del Paese, e non è superabile con un’inchiesta giudiziaria: serve una maggiore coesione e una maggiore partecipazione di tutti, alla vita politica, per evitare che il meccanismo della delega faciliti chi usa la res pubblica per fare i propri interessi.
Partecipare, e lavorare per obiettivi concreti, è più faticoso, ma è e sarà il nostro percorso futuro, l’unico vincente perché fatto di proposte e non di proteste e critiche. Questa è la nostra ricetta: partecipare, uscire di casa, e frequentare assemblee. Ascoltare. Lavorare. Esprimere critiche solo per poter costruire, e non per il gusto di fomentare le proteste, le contrapposizioni e sparare a zero contro tutti.
Giorgio Sartini
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