Il comitato dei sindaci dell’ambito sociale e territoriale n. 8 capitanato ovviamente da Mangialardi in data 2 novembre 2017 ha deliberato e approvato il ‘Regolamento Unico per l’accesso al sistema locale dei servizi sociali e per la compartecipazione economica degli utenti’.
Dal titolo sembrerebbe una sorta di accordo di rete tra i comuni aderenti a tale ambito ma leggendo emerge non velatamente che determinati servizi come ad esempio l’assistenza domiciliare alle persone disabili, anche minori, saranno a carico degli utenti stessi, così come recita l’articolo 15 del Regolamento: “Ciascun beneficiario contribuisce economicamente al costo complessivo del proprio piano di intervento assistenziale…La quota di contribuzione è rapportata all’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), così come previsto dal DPCM 159/2013”.
In buona sostanza e senza tanti giri di parole i servizi alla persona come quello erogato agli anziani, minori, persone disabili, persone a rischio di disagio sociale ecc. saranno a pagamento secondo i criteri ISEE sulla base di un preciso calcolo numerico.
Queste che ci piaccia o no sono le scelte di questa amministrazione comunale di sinistra (?) che in campagna elettorale dichiarava di continuare ad investire sulla qualità dei servizi socio sanitari alla persona a fianco del mondo del volontariato per una cultura dell’accoglienza e della responsabilità.
Il punto è però un altro. Aldilà della facile demagogia sappiamo che i servizi alla persona sono in ogni comune una voce di bilancio molto importante e ci sembra che la direzione intrapresa vada sì verso una omogeneizzazione dei servizi… ma verso il basso. Leggendo il documento si parla di razionalizzare e ottimizzare le risorse a disposizione; di garantire servizi standard omogenei sul territorio attraverso una graduale uniformità. Cosa significa? Chi si uniforma a chi? Omogeneizzare per tagliare o per migliorare?
Inoltre nella delibera n. 1 (Allegato 1) si afferma che l’intervento è di per sé complesso perché ricade su ben nove comuni afferenti all’ambito sociale 8 e che richiederà un monitoraggio semestrale.
Bene! Vista la complessità di questo regolamento ci chiediamo se sia stato adeguatamente socializzato con chi quotidianamente vive la fragilità e il disagio.
Guardando i tempi di approvazione e attuazione parrebbe di no.
Le domande aperte sono tante non ultimo tutto il lavoro in continuità degli operatori sociali all’interno delle famiglie a loro assegnate.
Senigallia Bene Comune ha profonde perplessità su questo documento che nei fatti cambia improvvisamente la quotidianità di numerosi nuclei familiari in termini di erogazione dei servizi e di costi annessi. Chiede pertanto chiarezza: che si dia una puntuale comunicazione sui servizi alla persona che ricordiamo devono necessariamente andare nella direzione del superamento della condizione di disagio, di difficoltà e bisogno.
Lista Civica Senigallia Bene Comune
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