• Indagini sull’alluvione: né contenti né soddisfatti


    allagamenti-capannaQualcuno potrebbe pensare, in considerazione della notizia diffusa da alcuni organi di stampa sulle indagini per l’alluvione del maggio 2014, che finalmente il sottoscritto e Senigallia Bene Comune siano contenti, soddisfatti di ciò che sta accadendo. Beh, quel qualcuno si sbaglia. E di molto!

    Il sottoscritto, e parlo anche a nome degli altri componenti della lista civica che rappresento, non è né contento né soddisfatto.

    Da cittadino-consigliere-alluvionato sono personalmente dispiaciuto, amareggiato e deluso di quanto è accaduto e delle relative conseguenze.

    Da cittadino sono DISPIACIUTO che per la prima volta nella storia di Senigallia, la città abbia un primo cittadino indagato, e con reati contestati pesantissimi; ancor più dispiaciuto lo sono se ripenso che questo primo cittadino in oltre tre anni non ha mai sollecitato pubblicamente la Procura a fare chiarezza con la propria indagine, nell’interesse della città e dei cittadini colpiti dall’alluvione.

    Da cittadino-consigliere sono AMAREGGIATO per come la nostra bella città sia stata oggetto di decisioni scellerate (la vicenda della deperimetrazione del PAI, dei lavori voluti fare al porto in dispregio delle prescrizioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per contenere le problematiche nelle piene del Misa, di come non sia stato organizzato il Centro Operativo Comunale che è stato integrato di tante figure mancanti solo il 5 maggio 2014 e che solo da quella data si è provveduto a verbalizzare le riunioni, ne sono purtroppo esempi incontrovertibili).

    Da cittadino-consigliere-alluvionato sono DELUSO perché neanche i nefasti effetti dell’alluvione sono serviti per far capire la lezione, per apprendere dagli errori commessi. Difatti oggi, sul finire dell’estate 2017, ad oltre tre anni e tre mesi da quei maledetti giorni, pochissimo se non nulla è stato fatto spacciandolo come attività per porre in sicurezza il bacino del Misa-Nevola mentre oggi la situazione per la città è peggiore che nel 2014.

    Al netto delle passerelle elettorali del 2015 (chi si ricorda il cosiddetto “patto della rotonda”?), degli spot, delle conferenze stampa e delle passerelle amministrative, abbiamo un fiume fragile, un ponte rifatto senza eliminare le pile in alveo e spendendo la stessa cifra che occorreva a rifarlo nuovo senza pile e con una sezione maggiore, una foce lasciata a se stessa (a proposito che fine ha fatto l’ordinanza sindacale n° 50 del 31/01/2017? È stata eseguita o lei ha segnalato alla Procura i destinatari per mancata ottemperanza?).

    Lei, sindaco, parla sempre di post verità, come un disco rotto. Francamente ascolto con maggior credito il disco della Forestale che nella sua relazione di oltre 270 pagine ha definito l’alluvione come un evento prevedibile a differenza del suo del 7 maggio 2015 in cui aveva sentenziato (ignoro in base a quali doti tecniche e sulla scorta di quali dati tecnici) che l’evento era stato imprevedibile ed eccezionale.

    Mi sono poi sentito offeso nella mia dignità di cittadino-alluvionato quando lei ha commentato la vittoria del 2015 con un eloquente ma arido “più forte dell’alluvione“: niente le dava il diritto di pronunciare tali parole! Niente!

    In qualità di consigliere comunale posso dire che lei sindaco, a titolo diretto ed a nome di chi l’ha fatta eleggere e di chi ha sostenuto la sua non-azione di non-governo della città, ha delle enormi, evidenti ed innegabili responsabilità amministrative. Se poi queste responsabilità abbiano conseguenze anche sotto altro profilo, non sta certo a me dirlo e di questo se ne occuperà quanto prima la Magistratura. Noi di Senigallia Bene Comune stiamo dalla parte della verità e legalità.

    Giorgio Sartini – Lista Civica Senigallia Bene Comune
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  • C.O.C.: A quale Mangialardi dobbiamo credere?

    coc99Con due diverse interpellanze, a risposta orale (allegati 1-2), ho rivolto al sindaco tre domande relative al Centro Operativo Comunale ed al piano di emergenza comunale; né al Consiglio comunale del 6 aprile né a quello del 28 aprile sono state date risposte dettagliate, e non sono pervenute neanche con la nota scritta del 09/05/2016 (prot.n. 33941, allegato 3).

    In questo articolo mi soffermerò sulla vicenda del C.O.C., nei prossimi giorni ne uscirà un secondo relativo al piano di emergenza comunale, il tutto con una premessa doverosa. Ritengo fondamentale per una corretta gestione della pubblica amministrazione porre particolare attenzione su errori del passato, il tutto per trovare idonee soluzioni e per evitare che lo stesso errore possa ripetersi in futuro.

    Nel caso di specie è presupposto fondamentale, per una corretta risposta in caso di emergenza, che le funzioni del C.O.C. siano assegnate a personale comunale attivo e che lo stesso pianifichi, in tempo ordinario, cosa e come fare in presenza dell’emergenza.

    E’ emblematico, ad esempio, che le riunioni del C.O.C. del 3 e 4 maggio 2014 si siano svolte senza alcun tipo di verbale e che la verbalizzazione delle sedute è iniziata solo dal 05/05/2014. E’ importante, infatti, che al verificarsi di un’emergenza ci sia una figura deputata a verbalizzare le riunioni del C.O.C. e le relative decisione affinché ne rimanga traccia scritta.

    Quindi la mia attività di consigliere è mossa unicamente dal volere contribuire nella corretta gestione della cosa pubblica, senza alcun tipo di polemica. Come ogni cittadino potrà leggere, nelle mie interrogazioni mi sono attenuto rigorosamente ai fatti, senza alcun tipo di attacco alla figura istituzionale del Sindaco; mi rammarica che non si possa dire altrettanto del primo cittadino.
    Nella nota del 09/05/2016, il sindaco, dopo il solito attacco alla mia attività di Consigliere comunale, arriva a scrivere che “nel corso degli anni … si è ritenuto più opportuno, anche per una più efficace attività di coordinamento di tutto il personale comunale in emergenza, impiegare per tali funzioni le figure dirigenziali responsabili o comunque appartenenti alla struttura comunale.“; il sindaco poi continua scrivendo (anche con un errore perché quel “per se” dovrebbe essere “pur se”) che “Per tale motivo, per se non formalmente aggiornata la struttura operativa del COC che svolge le funzioni è la seguente: … …“.
    Dunque stando a quanto riferito dal sindaco Mangialardi dal 18/12/2002, data del decreto del sindaco Angeloni istitutivo del C.O.C., ad oggi i nominativi dei responsabili delle funzioni non sono stati formalmente aggiornati; ma nel corso degli anni sono subentrati i dirigenti.
    Bene, anzi male, malissimo, perché leggendo le relazioni (sia della minoranza che della maggioranza) della Commissione Speciale di Indagine sul punto, nulla di quanto oggi scritto dal sindaco si evince, anzi.
    Con tutto il rispetto per l’attività del presidente Mancini e per la relazione dal medesimo scritta, riprendiamo quanto scritto – volendo dar maggior risalto alla gravissima discrepanza che oggi emerge – nella relazione della maggioranza ove si legge, a pag. 25: “Alla data del 03/05/2014 il COC risultava carente di cinque componenti rispetto a quello nominato dal sindaco Angeloni il 20/12/2002. Infatti, nel corso degli anni, alcuni componenti erano andati in pensione senza che fossero numericamente sostituiti … … Il sindaco per la giornata del 03/05, ha affermato che il “COC è stato riunito in maniera continuativa” e che “il protocollo di emergenza è stato applicato alla lettera, non c’erano i nomi ma c’erano le funzioni (audizioni del 25.11.2014)“.

    Appurato dalla commissione che il C.O.C. al 03/05/2014 fosse carente di componenti, come si concilia con quanto scritto oggi dal sindaco? Che senso ha dire “non c’erano i nomi ma c’erano le funzioni”? Chi, se non le persone, svolgono le funzioni (ammesso, ovvio, che le stesse persone vengano avvisate di avere quella determinata funzione da svolgere)? Avendo partecipato a convegni sul sistema di Protezione Civile, sa bene il sig. sindaco che un’adeguata risposta da parte del C.O.C., nel corso di una emergenza, dipende dalla pianificazione svolta nel tempo ordinario; ma se mancavano i responsabili di alcune funzioni sino al 04/05/2014,cosa ha fatto il C.O.C. durante il tempo di non emergenza?

    Ma la cosa più grave, rispetto a quello che oggi il sindaco dice, è che dalla relazione della maggioranza risulta chiaramente che “Il 05/05/2014 il COC è stato rinnovato, rimpiazzando, anche formalmente, i vuoti di cui si è detto“. E’ chiaro quindi che il C.O.C. aveva dei vuoti relativi ai responsabili delle funzioni che, dopo il loro pensionamento, non erano stati sostituiti. E’ altrettanto chiaro, a differenza di quello che scrive oggi il sindaco, che il 05/05/2014 questi vuoti sono stati rimpiazzati, anche sotto il profilo formale. Ma allora perché oggi il sindaco dice che non c’è stata formalmente alcuna sostituzione? Ignora quanto avvenuto il 05/05/2014 sotto questo aspetto? Chi ha firmato l’atto con cui sono stati rimpiazzati le figure mancanti? Il dott. Fabrizio Volpini, che non risulta esser mai stato “figura dirigenziale” è ancora responsabile della funzione “sanità, assistenza sociale e veterinaria”? Oppure è stato sostituito (da chi, quando, con quale atto)?
    Il sindaco Mangialardi dovrebbe infine sapere che un Comune si amministra con atti ufficiali e quindi per modificare il decreto del sindaco Angeloni del 2002 è necessario quantomeno un atto similare firmato dal nuovo sindaco. Esiste questo decreto sindacale?
    Se vorrà rispondere, sig. sindaco, sappia che lo farà alla città e non tanto a me.
    Un’ultima cortesia. Nel rispondere lo faccia nel merito, citando i documenti con date e protocolli ed abbandoni il suo solito attacco al sottoscritto, grazie.

     Giorgio Sartini, 

    consigliere comunale per Senigallia Bene Comune

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  • Protezione civile: il sindaco non risponde, perché?

    FiumeSicuro4Con la nostra ultima interrogazione (allegata), avremmo voluto sapere dal Sindaco:

    • “con quale atto, indicando tipologia di atto, data di adozione e protocollo è stato integrato l’organigramma del C.O.C.”, in considerazione della carenza di cinque unità alla data dell’alluvione;
    • “se e quando è stata avviata la procedura per rivedere il Piano di Emergenza alla luce di quanto avvenuto il 03/05/2014, prevedendo la sua applicazione ai territori già classificati nel P.A.I. come R3 ed alle zone drammaticamente colpite dall’evento alluvionale del maggio 2014”;
    • e “se e quando è stata avviata la procedura per rivedere il Piano di Emergenza alla luce di quanto avvenuto il 03/05/2014, prevedendo di sanare le criticità emerse dai lavori della Commissione Speciale”.

    Il Centro Operativo Comunale “alla data del 3 maggio 2014 risultava essere ancora quello nominato dal Sindaco Angeloni il 20 dicembre 2002. Essendo trascorsi undici anni e mezzo da allora, alcuni componenti sono andati nel frattempo in pensione senza essere sostituiti:

    • ​il responsabile supplente della Funzione 2 (Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria);
    • ​il responsabile e il responsabile supplente della Funzione 7 (Strutture Operative Locali e Viabilità);
    • ​il responsabile e il responsabile supplente della Funzione 9 (Assistenza alla Popolazione).”;

    (relazione di minoranza del Presidente della citata Commissione Speciale pag. 8).

    La stessa Commissione ha evidenziato alcune criticità del Piano di Emergenza ed in considerazione di ciò avremmo voluto sapere se ed in che modo il Comune ha avviato l’iter per superarle.
    Queste tre semplici domande, ma che riguardano argomenti importantissimi come la sicurezza dei cittadini, sono rimaste prive di risposta da parte del Sindaco.
    Il Sindaco nel prendere la parole ha esordito con un più che eloquente “Cosa le devo dire?”; ci sarebbe piaciuto ricevere risposte precise, anziché il solito sproloquio privo di contenuti e ricco di un politichese vecchio ed arrogante.
    Avremmo voluto avere delle risposte precise, nell’interesse della Città.
    Invece il Sindaco ha concluso l’intervento promettendo che le risposte arriveranno in maniera scritta; siccome da novembre stiamo ancora attendendo la risposta scritta in merito alla questione della convenzione con la U.S. Vigor, temiamo che anche questa cada nel dimenticatoio.
    Ma, visto l’argomento, pretenderemo una risposta scritta.

    Senigallia Bene Comune
    Giorgio Sartini
    Consigliere comunale

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