• Le fake news del contratto di fiume


    trasferimentoIl 2 dicembre 2019 alle ore 17:00 nella sala consiliare di Senigallia si è tenuta l’assemblea dei componenti il Contratto di Fiume per il Misa-Nevola. Dopo i vari interventi che si sono succeduti il vice sindaco di Senigallia Maurizio Memè prendendo la parola ha suggerito di affidarsi “ai tecnici che sono esperti nel trovare le soluzioni migliori per la sicurezza del fiume” così è riportato oggi dai giornali.
    Una domanda sorge spontanea: “Chi sono i tecnici esperti nel trovare le migliori soluzioni?”
    Certamente non sono i tecnici individuati dall’opposizione a Senigallia, non sono i tecnici dei comitati, non sono i tecnici dei portatori d’interessi, non sono i tecnici a cui si affida la Procura, … … ma sono e possono solo essere i tecnici assunti all’uopo dal Consorzio di Bonifica delle Marche e basta.È triste questa affermazione ma è talmente vera che ieri, nel mio intervento veloce prima di lasciare l’incontro per andare a presiedere la Commissione sul 5G, ho riassunto in breve quanto ho scritto nella lettera inviata all’assessore regionale Angelo Sciapichetti e a tutti i componenti di Contratto di Fiume (questo il link) affinché rimanga agli atti. Non speravo in una risposta perché sapevo che essendo assente non l’avrebbero data ma era un passaggio istituzionale da fare e andava fatto ieri alla presenza dell’assessore regionale Sciapichetti. Mi spiego: durante l’incontro di commissione del 5 giugno 2019 sono stati illustrati i progetti che intende attuare il Consorzio di Bonifica per il bacino del Misa. L’ing. Nafez e il presidente Netti hanno dichiarato che le portate massime del Fosso del Sambuco sono di 5mc/s e quella in transito al ponte delle Bettolelle nel picco di piena dell’alluvione 2014 è stata di 140 mc/s. Due dati molto molto preoccupanti perché con questi valori di portata a “qualche buontempone” è venuto in mente di far sfociare il Sambuco nella vasca di laminazione delle Bettolelle e calcolare tutti gli interventi da realizzare nel tratto cittadino.Per cercare di confutare, e quindi procedere ad una nuova base di valori da cui partire per l’intera progettualità degli interventi, ho chiesto all’arch. Ing. Giuseppe Arnaldo Fornaroli di stilare una relazione firmata sulla portata massima del Sambuco. Dalla sua relazione tecnica la portata è risultata essere pari a 70mc/s (poco meno dell’acqua uscita a Borgo Bicchia nel 2014 che è stata pari a circa 100mc/s) ed il 10 luglio 2019 l’ho trasmessa all’ing. Stefano Stefoni, dell’ex-genio civile della regione, chiedendogli di valutarla e procedere di conseguenza.Il 2 agosto, a firma congiunta con il consigliere Paradisi di Unione Civica, ho trasmesso sempre all’ing. Stefoni uno stralcio della Perizia redatta per il processo sull’alluvione che riporta un colmo di piena al ponte delle Bettolelle di 300 – 350mc/s ed altri 2 documenti anch’essi attestanti la quantità di acqua che può transitare nel Misa perché le valutasse con le modalità della precedente.Bene ad oggi nessuna risposta nonostante il ruolo di consiglieri comunali ricoperto e quanto disposto dalla L. 241/1990, dal D.lgs. 33/2013 e dal D.lgs. 97/2016 cioè di rispondere in 30gg.

    Potremo dormire tranquilli quando piove?

         Giorgio Sartini
        consigliere comunale Senigallia Bene Comune

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  • I costosi interventi lungo il Misa finiranno solo per accrescere la pericolosità del fiume

    immagineDopo l’alluvione 2014 “tante sono state le iniziative” per cercare di risolvere la situazione esistente sul bacino del Misa, che ha portato ad allagare un terzo della nostra città.

    Una di queste iniziative si chiama “Contratto di Fiume” e vede il coinvolgimento di Enti Locali (comuni della Vallata, Provincia, Regione), Associazioni, Comitati, Categorie Economiche, Tecnici, ecc.

    Nel penultimo incontro dell’assemblea del Contratto di Fiume, tenutosi il 24 maggio 2017, ha relazionato il Consorzio di Bonifica delle Marche, presentando il progetto degli interventi da realizzare, con gli oltre 4,3 milioni di Euro messi a disposizione dalla Regione Marche. L’analisi condotta dal Consorzio di Bonifica, ha dichiarato l’ing. Nafez Saqer, ha evidenziato che le maggiori criticità sono presenti nel tratto finale del fiume cioè da dopo il ponte Zavatti fino all’uscita sul mare.

    Ha anche elencato le criticità che risultano essere:

    • i ponti perché sono con le pile in alveo e non a via inferiore (ostruiscono così la sezione di passaggio per circa 35 mq, rallentando la velocità dell’acqua e creando punti di accumulo per il materiale trasportato);
    • il restringimento del canale dopo il ponte della Ferrovia da circa 31 metri a 21;
    • la barra di depositi sabbiosi creatasi in mare di fronte alla foce che ha causato l’insabbiamento, che tutti possiamo vedere, presente nel canale.

    Tutte queste problematiche la nostra lista S.B.C. le aveva illustrate già nell’assemblea pubblica “Fiume sicuro?” del 30 ottobre 2015. Nella stessa assemblea abbiamo inoltre illustrato gli errori realizzati nei lavori commissionati dall’amministrazione di Senigallia e presentato gli interventi necessari per rendere sicuro il transito delle piene, nel tratto cittadino, fino ad una quantità d’acqua in transito di circa 625 mc/s (l’alluvione 2014 ha avuto un transito compreso tra i 400 e i 500 mc/s). I lavori da realizzare alla foce, (oltre a rifare i ponti Portone, Garibaldi, 2 Giugno e Perilli) , per noi si Senigallia Bene Comune, sono schematizzati nell’immagine riportata nell’articolo.

    Quello che però lascia sconcertati è che l’intera cifra, che si apprestano a spendere per i lavori, non è destinata a cercare di risolvere tali problematiche ma ad accrescerne il loro grado di pericolosità: pericolosità che attualmente si riverserà al centro della città di Senigallia dalle Saline alla Pace.

    L’ing. Nafez Saqer ha infatti dichiarato che i progetto non prende in considerazione alcun intervento dal ponte Zavatti alla foce: ne il dragaggio ne il rifacimento dei ponti. Di conseguenza la sistemazione degli argini e il taglio ulteriore della vegetazione ridurranno ulteriormente il tempo di corrivazione dell’acqua facendo arrivare più acqua e con maggiore velocità nel canale cittadino ostruito.

    Sempre l’ing. Nafez ha inoltre dichiarato che:

    1. “la vasca di laminazione è di poco conto rispetto alla rilevanza dei lavori da fare nel tratto cittadino e inoltre ha un costo di gran lunga superiore a metro cubo per l’acqua in transito;
    2. la vasca di laminazione di Brugnetto non è compresa nei 3.700.000 euro ancora a loro disposizione sui 4.300.000 originari;
    3. il Sindaco Mangialardi, ad una sua specifica domanda, si è detto favorevole ad allargare il canale fluviale dal ponte della ferrovia fino alla foce di 10 metri per mantenere tutto il tratto del canale cittadino a 31 metri di larghezza (1h 30’ 30” della registrazione) ;
    4. l’insabbiamento della foce è attualmente il maggior problema perché dai quattro metri di fondale sottratti dall’insabbiamento non possono transitare circa i due terzi dell’acqua in arrivo.

    Oggi il sindaco si dice favorevole a demolire l’intera banchina di ponente del fiume, quella che lo divide dal porto? Ma se la nostra mozione di riaprire solo il collegamento tra la 3°darsena e il fiume, che lui aveva fatto fare chiudere (non chiedevamo di demolire l’intera banchina che separa il fiume dal porto come afferma oggi l’ing. Nafez) non l’ha nemmeno presa in considerazione!

    E che dire dei ponti; ha fatto “arciappellare” caparbiamente il ponte Perilli spendendo la stessa cifra che occorreva per rifarlo nuovo, a campata unica e a via inferiore, e si appresta a rifare la stessa idiozia su ponte 2 giugno e ponte Garibaldi.

    Mangialardi, che mi leggi, e voi cittadini ascoltate quanto detto dai nostri tecnici e dai tecnici del Consorzio di Bonifica.

    Per non fare affogare la città occorre rifare tutti i ponti a campata unica e a via inferiore quindi sia il Ponte Perilli che il ponte Portone devono esser demoliti e questa volta, mi spiace per il Sindaco, non lo dice il consigliere Sartini che ha finito i neuroni, è scorretto, è in malafede “politicamente”, è un ladro di documenti, intasa gli uffici con gli accessi agli atti ma lo dice l’ing. Nafez Saqer per il Consorzio di Bonifica incaricato della progettazione direttamente dal Presidente Regionale Ceriscioli.

    A seguito della presentazione del 24 maggio sono state inoltrate le dovute osservazioni alla Regione Marche e al Contratto di Fiume da parte dei componenti del Contratto di Fiume: Associazione Confluenze, Comitato a difesa del territorio Area agricola di compensazione idrica località Brugnetto, Comitato Alluvionati Città di Senigallia, Osservatorio Misa, WWF Marche e da parte mia per l’O.F.S. Senigallia.

    In pdf le osservazioni alla presentazione del 24 maggio 2017 (Allegato 1)

    Chi vuole può scaricare la presentazione del modello sopra in pdf fatto da Senigallia Bene Comune (Allegato 2) o rivedere l’evento “Fiume Sicuro?” su youtube.(Sei filmati in totale senza le domande del pubblico: Introduzione dell’avvocato Riccardo Pizzi e intervento del consigliere Giorgio Sartini ; Intervento dell’ingegnere Paolo Landi ; Intervento dell’ingegnere Giuseppe Fornaroli ; Intervento dell’ingegnere Massimo Gennaro ; Intervento del professore Paolo Turchi ; Intervento dell’ingegnere Vito Macchia)

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  • Micro centrale idroelettrica sul Misa: i lavori vanno sospesi

    Dopo l’alluvione del 3 maggio 2014, la sicurezza dei cittadini e della città dovrebbe essere al primo posto sia per l’Amministrazione Comunale che per la Regione Marche e la Provincia di Ancona.

    Non è purtroppo così!

    Proprio alcuni giorni fa, il 14 aprile, ho infatti inviato una PEC alla dottoressa geologa Gloria Anna Sordoni  della Segreteria Tecnica dell’Autorità di Bacino e al dirigente ing. Gianni Roccato del comune di Senigallia per segnalare il progetto in fase di avvio: “Realizzazione di mini impianto idroelettrico della potenza max di 85,80 kW sul fiume Misa in località Bettolelle nel comune di Senigallia. Soggetto proponente Energy Seekers S.r.l. di Ostra (AN)”.

    Nei giorni precedenti l’ing. Roccato aveva infatti notificato l’“esecuzione dell’ordinanza di occupazione d’urgenza preordinata all’imposizione di servitù di elettrodotto su immobili per la realizzazione di una micro-centrale idroelettrica in loc.tà Bettolelle.”

    La realizzazione di tale centrale prevede un innalzamento della diga presente nel letto del fiume, circa 500 metri prima del ponte delle Bettolelle, di 1,5 metri senza avere subito la valutazione ambientale sui lavori relativi all’assetto di progetto del fiume Misa.

    Ho pertanto comunicato ufficialmente quanto di seguito riportato: “Gli atti suindicati consentono la realizzare un mini impianto idroelettrico della potenza max di 85,80 kW sul fiume Misa in località Bettolelle nel comune di Senigallia e pertanto tale opera verrà ad interferire, a nostro parere in modo rilevante con la dinamica del fiume Misa durante gli eventi di piena, trovandosi poco a monte della strettoia prevista per la realizzazione della vasca di compensazione idraulica ed in fase di realizzazione a Brugnetto di Senigallia.

    Per la realizzazione dell’impianto è previsto un innalzamento mobile di 1,5 metri dell’opera cementizia esistente ma dagli atti in nostro possesso non ne è stata valutata l’interferenza con l’Assetto di Progetto del Misa – Nevola

    Si chiede pertanto di valutare l’interferenza dell’opera alla luce dell’Assetto di Progetto del Bacino Idrografico della Media e Bassa Valle del fiume Misa (Delibera 67 – 25 marzo 2016 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale delle Marche) e di provvedere nel frattempo alla sospensione cautelativa dei lavori in attesa del risultato della valutazione richiesta.”

    Di tale realizzazione ne era all’oscuro la d.ssa Geol. Gloria Anna Sordoni  della Segreteria Tecnica dell’Autorità di Bacino come pure l’intero tavolo di lavoro del Contratto di Fiume. Il Contratto di Fiume è quell’ambito in cui tecnici, associazioni, comune, e regione stanno lavorando per individuare gli interventi da realizzare sull’intero bacino per mettere in sicurezza, quanto più possibile, la città di Senigallia dalle piene improvvise del Misa.

    Allora mi chiedo, dato che quantomeno l’ing. Gianni Roccato (che ha firmato il decreto) che l’assessore Maurizio Memè (con cui ne ho parlato personalmente) ne erano a conoscenza, non dovevano richiedere di far valutare l’impatto che l’opera avrebbe avuto durante le piene del Misa prima di dare l’assenso per le autorizzazioni e poi procedere con gli espropri?

    Giorgio Sartini – Senigallia Bene Comune

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  • Le competenze sulla foce del Misa

    FoceMisaGennaio2017Mercoledì 15 febbraio l’ing. Stefano Leti, dell’Autorità di Bacino delle Marche, durante un tavolo tecnico del Contratto di Fiume alla presenza del facilitatore del Contatto di Fiume dr. Endro Martini, dell’ing. Massimo Gennaro, del prof. Paolo Turchi, del sottoscritto facenti parte del Contratto di Fiume e dell’ing. Giuseppe Fornaroli ha dichiarato che le competenze sul fiume Misa sono della Regione Marche dalle sorgenti fino al ponte della Ferrovia e del comune di Senigallia dal ponte della Ferrovia alla foce.

    La dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali – dr.ssa Patrizia Scarchilli con la sua risposta, inviata tramite PEC il 28/06/2016 (Allegato 1), ad una mia richiesta d’intervento per la situazione sulla foce del Misa ha scritto: “Al fine di verificare un’eventuale coinvolgimento della Regione Marche nell’approvazione dell’iter amministrativo che ha portato all’introduzione della modifica oggetto di discussione, l’Amministrazione marittima ha provveduto ad interessare anche il competente Ufficio Regionale che, con nota pervenuta in data 12.05.2016, ha comunicato la propria estraneità alla procedura di approvazione delle opere e delle relative varianti, di esclusiva competenza comunale ai sensi dell’art. 61 della legge Regione Marche n. 10 del 17/05/1999.” (Allegato 2).

    Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nell’adunanza della III° Sezione del 31/01/2001 ha autorizzato il Comune di Senigallia all’ampliamento del Porto prevedendo delle prescrizioni; una di queste, riguardante gli aspetti di idraulica marittima per l’interferenza con l’idraulica del Misa a pag. 10 (Allegato 3), prevede per il Comune: “La presenza di detto molo (quello di ponente che protegge l’accesso al porto), secondo l’assetto previsto del P.R.P., potrebbe invece costituire eventuale parziale ostacolo al transito dei sedimenti trasportati “longshore” secondo il verso SE – NO.

    Il monitoraggio prima raccomandato, pertanto, avrà anche lo scopo di valutare periodicamente le condizioni di officiosità della foce armata del Misa, onde programmare per tempo gli interventi di dragaggio(e contestuale by-pass) eventualmente necessari. Dall’esame dei risultati di detto programma di monitoraggio potrà poi valutarsi l’eventualità di prolungare di qualche decina di metri il molo guardiano di levante, onde contenere gli effetti della descritta fenomenologia;”

    Allora sig. SINDACO vuole cominciare a dire le cose come stanno o vuole continuare a scrivere PEC e Ordinanze (n° 50/2017 Allegato 4) per la sua commedia: “LE COMPETENZE SULLA FOCE DEL MISA”.

    Giorgio Sartini – Senigallia Bene Comune

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  • Il ‘Contratto di fiume’ si deve occupare delle vasche di espansione

    sfruttare emergenza
    OGGETTO: Riduzione del rischio idrogeologico nel bacino Misa-Nevola e realizzazione di vasche di espansione in località Brugnetto

    I soggetti sottoscrittori di questa lettera – singoli e rappresentanti di associazioni – portatori di interesse in merito alle questioni in oggetto,

    PREMESSO CHE:

    è ormai consolidato il progetto definitivo per la realizzazione di un’area agricola di compensazione idraulica in località Bettolelle di Senigallia – Revisione del progetto “Vasche di espansione Fiume Misa FIO 1985 – Progetto 82“;

    è in corso di affidamento l’appalto per la conseguente progettazione esecutiva dell’opera e per l’esecuzione dei lavori, in scadenza il 18 marzo 2016, con consegna del progetto esecutivo in 120 giorni, dunque entro il prossimo luglio;

    il “contratto di fiume” è ancora in una fase costituente, dunque non si trova al momento nella sua piena operatività, né si prevede che questa fase iniziale si concluderà entro poche settimane;

    nel recente passato, in particolare dopo l’alluvione del 3 maggio 2014, non si hanno avute occasioni pubbliche di approfondimento sui temi in oggetto in un contesto istituzionale e in presenza dei soggetti attuatori e dei responsabili della progettazione tecnica dell’opera;

    RITENUTO CHE:

    tra gli scopi del contratto di fiume sia legittimamente compresa l’analisi e la comprensione, da parte dei soggetti partecipanti al contratto stesso, dell’opera nei suoi vari aspetti (motivazioni, obiettivi, scelte progettuali e realizzative, limiti) nonché degli indirizzi e dei vincoli attribuiti al futuro progetto esecutivo, che ancora deve essere redatto;

    CHIEDONO

    la convocazione di una riunione del “contratto di fiume”, nelle modalità consuete per questa sua fase costituente, appositamente dedicata all’approfondimento dell’opera, come descritto in premessa;

    – che a tale riunione siano presenti rappresentanti dei soggetti attuatori e responsabili della progettazione tecnica dell’opera (sia della progettazione definitiva sia, qualora siano stati definiti nel frattempo, della progettazione esecutiva).

    Marco Scaloni (associazione Confluenze)
    Luciano Montesi (associazione Confluenze)
    Niki Morganti (Studio Diatomea)
    Luca Messersì (GIO – Associazione Imprenditori e Professionisti – Valle Misa e Nevola)
    Paolo Turchi (Comitato dell’Area agricola di compensazione idrica località Brugnetto)
    Giorgio Sartini (Associazione Ordine Francescano Secolare)
    Daniele Marzi (Lista Civica Senigallia Bene Comune)

     

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