• Dragaggio


    Dragaggio porto story.

    Per evitare polemiche sterili, e non documentate, sul dragaggio del porto riportiamo la segnalazione fatta da S.B.C. e i documenti che spiegano quello che si può fare e quando sulla base delle norme vigenti nella regione Marche.

    Decreto 114/2016 della Regione Marche valido per il rilascio dell’Ordinanza della Capitaneria di Porto di Ancona per l’effettuazione dei lavori di escavo e ripascimento – VEDERE LE DISPOSIZIONI dell’Allegato A a pagina 3 del file

    Articolo inviato ai giornali

     RIPORTIAMO IL TESTO DELLA SEGNALAZIONE INVIATA VIA PEC.

    Senigallia, 09/10/2017

    Spett.le           ASUR MARCHE – AREA VASTA 2 U.O. Igiene e Sanità Pubblica – Via Po, 13 – SENIGALLIA

    Spett.le           ASUR MARCHE – AREA VASTA 2  U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale – Via Po, 13 – SENIGALLIA

    Spett.le           A.R.P.A.M. Dipartimento Provinciale di Ancona – Viale C. Colombo, 106 – ANCONA

    Spett.le           CAPITANERIA  di PORTO di ANCONA – Banchina Nazario Sauro – ANCONA

    e  p. c.      Spett.le           PREFETTO di ANCONA

    Oggetto: Segnalazione di possibili inconvenienti derivanti dall’Ordinanza della Capitaneria di Porto di ANCONA n° 23/2017.

    Il sottoscritto SARTINI GIORGIO, Consigliere comunale della Lista Civica “Senigallia Bene Comune”, essendo venuto in possesso dell’Ordinanza del 06/04/2017 n° 23/2017 (Allegato 1) emessa dalla Sezione Tecnica Sicurezza e Difesa Portuale della Capitaneria di Porto di Ancona, ho potuto rilevarvi che l’Ordinanza prevede:

    “Il materiale oggetto di escavo delle aree “a – b – c – f – g”, verrà conferito nello specchio acqueo individuato dalle seguenti coordinate (area di immersione all. – 2):

    P1: LAT. 43°43’20.69 N – LONG. 013°13’37.05 E;

    P2: LAT. 43°43’15.05 N – LONG. 013°13’44.48 E;

    P3: LAT. 43°43’08.38 N – LONG. 013°13’34.73 E;

    P4: LAT. 43°43’14.02 N – LONG. 013°13’27.30 E;”

    Trovandosi tale area:

    1. all’interno dell’area di balneazione insistente tra la Rotonda a Mare e la foce del fiume Misa: area che tra pochi giorni sarà aperta alla balneazione;
    2. ad una distanza dalla costa inferiore all’area riservata, dalla D.G.R.M. 850 dell’1 agosto 2016, a zona di produzione dei molluschi bivalvi ai sensi del Regolamento CE del 29 aprile 2004, n. 854.

    Considerato che:

    1. tale area si trova in prossimità della foce del fiume Misa e del porto di Senigallia e che a causa delle correnti marine ivi dominanti, che procedono da sud-est in direzione nord-ovest, gran parte del materiale riversatovi sarà, con buona probabilità, trasportato di fronte al fiume, aumentando così l’occlusione della foce già presente, e altra parte sarà trasportata di fronte e dentro l’avamporto riducendo di fatto i tempi per l’effettuazione di un nuovo escavo del porto di Senigallia;
    2. l’ordinanza all’art. 1 punto II° afferma “nelle zone di mare suddettene vieta la balneazione;
    3. tra pochi giorni inizierà la stagione turistica;
    4. il moto ondoso continuerà a disperdere e a mantenere in sospensione il materiale oggetto di escavo per un lungo periodo rendendo le acque circostanti non limpide e non assolutamente sicure per la balneazione;
    5. gli operatori turistici sono già fortemente provati da una gravissima crisi turistica derivante dalla riduzione delle prenotazioni a seguito degli eventi sismici avvenuti nella regione e dall’aumento dei costi di gestione dovuto allo spiaggiamento dei rifiuti derivati con buone probabilità dalle modalità errate di pulizia dell’alveo fluviale del Misa;
    6. una ulteriore riduzione di presenze, causata delle condizioni delle acque marine non pulite, creerebbe una perdita di entrate insostenibile per le aziende turistiche operanti nella zona;

     CHIEDO

    1. all’ U.O. Igiene e Sanità Pubblica, all’ U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale e all’ A.R.P.A.M. di controllare la regolarità dello specchio acqueo individuato alla luce delle normative vigenti;
    2. alla CAPITANERIA  di PORTO di ANCONA di modificare cautelativamente l’area individuata, per evitare la possibilità d’insorgenza d’inconvenienti igienico sanitari, ai bagnanti e ai molluschi presenti nelle zone di produzione suindicate, e danni economici all’attività turistica e della pesca, trasferendo il quadrato in un’area posta ad oltre 3 miglia marine dalla costa: cioè al di fuori delle acque riservate alla balneazione e alla pesca.

    Distinti saluti.

    Giorgio SartinI