• Quarta osservazione al P.A.I.: estendere l’area di rispetto a ridosso di Borgo Bicchia


    AreaPAI4Dopo aver parlato dell’area Sacelit-Italcementi, dei Portici Ercolani e della sponda sinistra del Misa, in questo articolo affrontiamo la quarta osservazione delle sei complessivamente depositate dalla lista civica Senigallia Bene Comune in merito ai nuovi perimetri del P.A.I.

    L’oggetto è la richiesta di “Estensione della zona R4 all’area edificabile compresa tra il lato monte di Via Brodolini – Via Del Lavoro – Via Strada di San Gaudenzio”. Questa area si trova a ridosso dell’area R4 individuata al Borgo Bicchia (allegato 1) ed è attualmente un’area lottizzata in attesa di edificazione, estendendosi sul lato sud di via Brodolini ed è compresa tra via Del Lavoro e la Strada di San Gaudenzio.

    L’ultime alluvioni avvenute, nell’area oggetto dell’osservazione, sono avvenute nel 1976 e nel 2014. Si è chiesto alla Regione di estendere l’area R4, secondo le curve di livello esistenti, per allertare in caso di futura edificazione i residenti durante le emergenze e per evitare di realizzazione garage interrati e appartamenti a piano terra. Si comunica inoltre che sulla tavola RI21d del PAI oggetto di osservazione attuale e su quella della seconda e definitiva adozione del PAI, allegata alla Delibera n. 42 del 7 maggio 2003, vi è riportata l’indicazione della località come “Borgo Nicchia”, ma il Borgo è denominato “Borgo Bicchia”

    Giorgio Sartini

    Consigliere Comunale Senigallia Bene Comune

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  • Chiusura del ponte II Giugno: Meditate gente, meditate!

    Viabilità… chiusura del ponte 2 giugno … dove di fronte ai problemi strutturali emersi nel corso delle ultime verifiche e all’impossibilità di fare investimenti per un suo immediato risanamento nelle modalità previste dalla legge, abbiamo scelto di interdire il traffico veicolare e limitare il transito esclusivamente alle biciclette e ai pedoni.

    A chi vogliamo prendere in giro? Ormai è stato deciso che il centro storico deve diventare tutta area ZTL e, in un modo o in un altro, la strada che l’amministrazione vuole percorrere in modo nascosto è tracciata. In un primo momento si era parlato di cambiare il senso di marcia o di chiudere addirittura delle vie del centro poi, genialata, dopo la rivolta dei commercianti del centro storico, si è trovata di colpo la nuova strategia.

    Il primo passo sarà quello di chiudere il ponte, in fin dei conti non è più staticamente sicuro per il traffico veicolare… non è colpa nostra… siamo obbligati a farlo per tutelare l’incolumità dei cittadini! Non diciamo per quanto tempo… mesi… anni… Lo teniamo chiuso. Poi quando sarà ovvio che tutto il traffico in uscita dal centro, sboccando obbligatoriamente solo sulla statale, andrà a creare criticità, cominceremo a parlare di chiudere via Portici Ercolani.

    Abbiamo già fatto le prove tecniche in questi giorni con i mercatini europei. Lasceremo passare ancora un po’ di tempo, durante il quale si confermerà che ormai il meccanismo è oliato, e quindi si potranno mantenere il ponte e i portici in maniera pedonale. Da lì a chiudere anche via Pisacane e via Testaferrata, il passo è breve… che ci vuole… Ed ecco lì che l’intero centro storico è in ZTL alla barba di chi in centro ci lavora e ci vive in fin dei conti non sono attività turistiche che rendono bella la città.

    La stessa strategia di camuffamento l’hanno orchestrata e attuata con piazza Garibaldi… zitti zitti, prima ci hanno detto delle cose, poi per farci stare buoni, ce ne hanno dette delle altre, e alla fine ci hanno tolto tutto: i parcheggi e l’accesso alle macchine.

    Allora le domande che sorgono spontanee sono:
    “Perché prendere in giro i cittadini?”
    “Perché non hanno il coraggio di dire realmente e subito quello che vogliono fare ai propri elettori e cittadini?”
    Le risposte possono essere più che ovvie e le lasciamo a voi.

    La città diventerà più bella? Forse si, ma a quale prezzo? Un centro storico senza attività commerciali, studi professionali, né residenti ma pieno di bar e ristoranti. Quanto potranno durare anche i bar e i ristoranti senza accesso veicolare o parcheggi e soprattutto senza chi prende il caffè giornalmente?

    Meditate gente, meditate.

    Senigallia Bene Comune

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  • Chiusura ponte II Giugno – Cosa ha fatto la giunta dal 2014 ad oggi?

    Ponte1Posto che il Comune era a conoscenza delle condizioni del ponte II Giugno sin dal luglio 2014, quando lo Studio Landi redisse la perizia sullo stato dei tre ponti cittadini, da allora ad oggi cosa ha fatto il Comune per porre rimedio alle condizioni di questo ponte?

    Dopo aver speso oltre 800.000,00 €. per ristrutturare il ponte Perilli nel maggio 2015 ed aver previsto nel programma di amministrazione della città, approvata in Consiglio comunale il 15/09/2015, di sostituire gli attuali tre ponti – e quindi anche il Perilli appena ristrutturato – con ponti a campata unica, che cos’altro ha fatto il Comune?

    E non ci si venga a dire che il Comune era impegnato per l’alluvione perché sarebbe un’indegna strumentalizzazione di un tragico evento! Il Comune ha una struttura tale per cui è in grado, anzi, ha il dovere di gestire l’ordinario assieme anche ad eventuali eventi straordinari.

    La passata Giunta il 25/11/2014  aveva adottato la deliberazione n. 192, riguardante il ponte Perilli, in cui dava atto che “in data 10/02/2014 il Comando provinciale dei Vigili del fuoco trasmetteva una nota (Prot. n. 2108) con la quale si diffidava chi di dovere a ripristinare le condizioni di sicurezza del Ponte “2 Giugno”, del quale era stata rilevata una situazione di dissesto statico”; da allora ad oggi cosa ha fatto il Comune?

    Abbiamo timore che, dopo aver fatto passare negligentemente tutto questo tempo, verrà adottata la procedura di somma urgenza con ogni conseguente effetto.

    Giorgio Sartini

    Consigliere comunale Senigallia Bene Comune

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  • Terza osservazione al P.A.I.: estendere l’area R4 alla sponda sinistra del Misa

    AreaPAI3La nostra lista civica ha presentato ben sei osservazioni al nuovo P.A.I. adottato dalla Regione:

    1. Estensione dell’area R4 all’area EX-SACELIT ITALCEMENTI
    2. Estensione dell’area R4 all’area tra via Portici Ercolani – via Delle Caserme – via Cavallotti
    3. Estensione dell’area R4 all’area compresa tra via Rossini e via XX Settembre – l.go Mare Mameli – via Monteverdi, Via Paisello, via Pizzetti e via Pierelli fino al fosso della Giustizia
    4. Estensione dell’area R4 all’area edificabile compresa tra il lato monte di Via Brodolini – Via Del Lavoro – Via Strada di San Gaudenzio
    5. Estensione dell’area R4 anche all’area compresa all’interno dell’area R4 individuata tra la confluenza del Misa con il Nevola e Casine di Ostra ma non individuata come R4
    6. Modifica delle opere realizzate per ridurre al minimo il rischio R4 nel Borgo Molino.

    Dopo aver parlato dell’area ex Sacelit Italcementi e dell’area dei Portici Ercolani, trattiamo in questo articolo il terzo argomento, ovvero la richiesta di estensione della zona R4 all’area tra via Rossini e via XX Settembre, lungomare Mameli, via Monteverdi, Via Paisello, via Pizzetti e via Pierelli fino al fosso della Giustizia.

    FotoPAI3L’area in questione si trova in sponda sinistra sulla traiettoria seguita dall’acqua fuoriuscita dalla rottura arginale avvenuta nell’alluvione nel 30 dicembre 1940 (Allegato 1); l’ultima alluvione importante è infatti avvenuta, nell’area oggetto dell’osservazione, nel 1940 ed ha interessato tutta l’area, sulla sponda sinistra, della città come mostrano le fotografie negli allegati 2 e 2A.

    Con l’allegato 3 abbiamo riprodotto la simulazione per individuare le aree allagate per rottura o sormonto in sponda sinistra a partire dal tratto di via Rossini e con un quantitativo di acqua pari ad 1/4 di quella fuoriuscita il 3 maggio 2014.

    Lo stato attuale degli argini è precario con profonde lesioni e spostamenti che sono indicativi di un possibile cedimento e/o rottura. Non a caso il Sindaco nell’ultima seduta del Consiglio comunale ha definito, pur senza specificare il/i punto/i esatto/i, “fragilina” la sponda sinistra del fiume. (Allegato 4 e 4A).

    E’ stato chiesto quindi di estendere l’area R4, secondo le curve di livello esistenti, per allertare i residenti durante le emergenze come era previsto nella prima adozione del PAI – Delibera n. 15 del 28 giugno 2001 (Allegato 5).

    Giorgio Sartini

    Consigliere comunale Senigallia Bene Comune

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  • Seconda osservazione al P.A.I: a rischio alluvione anche i portici Ercolani

    La nostra lista civica ha presentato ben sei osservazioni al nuovo P.A.I. adottato dalla Regione:

    1. Estensione dell’area R4 all’area EX-SACELIT ITALCEMENTI
    2. Estensione dell’area R4 all’area tra via Portici Ercolani – via Delle Caserme – via Cavallotti
    3. Estensione dell’area R4 all’area compresa tra via Rossini e via XX Settembre – l.go Mare Mameli – via Monteverdi, Via Paisello, via Pizzetti e via Pierelli fino al fosso della Giustizia
    4. Estensione dell’area R4 all’area edificabile compresa tra il lato monte di Via Brodolini – Via Del Lavoro – Via Strada di San Gaudenzio
    5. Estensione dell’area R4 anche all’area compresa all’interno dell’area R4 individuata tra la confluenza del Misa con il Nevola e Casine di Ostra ma non individuata come R4
    6. Modifica delle opere realizzate per ridurre al minimo il rischio R4 nel Borgo Molino.

    Dopo il primo articolo in cui si è illustrata la richiesta di estendere all’area ex Sacelit Italcementi la zona R4, con questo articolo intendiamo portare a conoscenza della Città la osservazione numero due.

    Prima di entrare nel merito, occorre però fare una doverosa premessa.
    Ogni volta che in Italia succede un disastro ambientale che coinvolge un centro abitato, si sollevano domande su chi abbia potuto, ad esempio, dare le autorizzazione per costruire in un posto che si sapeva già essere pericoloso per chi ci sarebbe andato ad abitare.

    AreaPAI2Ecco, con questa osservazione si intende evidenziare la scelleratezza della decisione amministrativa comunale di far costruire l’isolato c.d. “Orti del Vescovo” con oltre sessanta posti auto interrati, il tutto a ridosso del fiume ed in una zona “a valle” – non perimetrata in alcun modo – rispetto a quella “a monte” prevista come R4.

    Con questa osservazione chiediamo infatti che la zona R4 sia estesa all’area tra via Portici Ercolani – via Delle Caserme – via Cavallotti, il tutto per una semplice questione di logica e di fisica.

    L’area si trova a ridosso dell’area R4 individuata dal Bar dei Cacciatori – ponte Garibaldi e via Portici Ercolani (Allegato 1) ad una quota al di sotto del ponte Garibaldi oscillante tra 50 cm (a 4-5 metri dall’argine in aderenza al ponte) ad oltre 110 cm sul piano stradale di via Delle Caserme.

    PAI2ImmagineInoltre l’argine che costeggia via Delle Caserme si trova a ben 170 – 180 cm sopra il piano stradale di via Delle Caserme .
    Nell’area oggetto dell’osservazione, l’ultima alluvione è avvenuta nel 1976 ed ha allagato tutta l’area sulla sponda destra della città come mostrano gli allegati 2 e 2A.

    Lo stato attuale gli argini è precario con profonde lesioni e spostamenti che sono indicativi di un possibile cedimento e/o rottura. E’ stato chiesto pertanto di estendere l’area R4, secondo le curve di livello esistenti, per allertare i residenti durante le emergenze e per evitare una prossima futura realizzazione di garage interrati e appartamenti/attività commerciali a piano terra nell’area denominata “ORTI DEL VESCOVO” come era previsto nella prima adozione del PAI – Delibera n. 15 del 28 giugno 2001 (Allegato 3).

    Giorgio Sartini

    Consigliere comunale Senigallia Bene Comune

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