• I ponti cittadini sono sicuri?


    PonteDopo la tragedia di Genova ci saremmo aspettati un silenzio rispettoso nei confronti delle vittime. Invece abbiamo il dovere di intervenire per replicare alle parole del sindaco di Senigallia, paragonabili al vuoto pneumatico.

    Prima però ripercorriamo brevemente l’iter che ha portato alla situazione attuale:

    • Ponte 2 giugno: la circolazione è stata limitata ai veicoli con massa inferiore a 3,5 tonnellate con l’ordinanza n. 47 del 01/03/2014, in seguito è stato pedonalizzato con l’ordinanza n. 661 del 17/11/2016;
    • Ponte Garibaldi: la circolazione è stata limitata ai veicoli con massa inferiore a 3,5 tonnellate con l’ordinanza n. 61 del 19/03/2014.

    Da allora la situazione è rimasta inalterata.

    Il ponte sulla statale non è stato demolito e ricostruito, ma è stato oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria per la spesa di circa 800.000,00 euro lasciando i piloni in alveo, contro le disposizioni normative che impongono il rifacimento dei ponti cittadini a campata unica (intervento previsto peraltro nel programma elettorale 2015 del Pd senigalliese, pag 51 nel quinquennio del mandato e poi ratificato dalla maggioranza in Consiglio comunale il 15/09/2015, pag 47).

    Dopo il nostro incontro con il Viceprefetto Vicario il 09/10/2017, durante il quale segnalammo anche la questione dei ponti cittadini, lo stesso ci rispose il 16/11/2017 scrivendoci che aveva avuto rassicurazioni dal vicesindaco circa “l’impegno dell’Amministrazione comunale” per la riapertura al traffico veicolare.

    Pur avendo preso impegni precisi, prima con gli elettori e poi con la Prefettura, ad oggi nulla è stato fatto… anzi, nel programma triennale delle opere pubbliche hanno previsto (diminuendole) risorse per soli 930.000,00 euro (prima erano 1.300.000,00 euro) nel 2020 (guarda caso, anno delle prossime elezioni comunali: Questo il link)

    Il ponte Due Giugno, dopo che il 07/11/2016 nella seconda Commissione sia l’assessore Monachesi che il dirigente Roccato rassicurarono sull’assenza di rischi (potete ascoltarlo su http://senigallia.halleymedia.com/?idLive=86) , è stato chiuso dopo una mera ispezione visiva avvenuta il 10/11/2016 (si legga la nota dell’ing. Roccato del 16/11/2016 – Allegato 1) con la sopra citata ordinanza n. 661/2016 (anch’essa allegata – Allegato 2) in cui sono richiamate queste “verifiche visive”!

    Sempre nella nota dell’ing. Roccato del 16/11/2016 è anche scritto “dobbiamo intervenire sul ponte 2 Giugno e programmarne a breve l’intervento di risanamento” ma anche che“Successivamente, ma in tempi veramente brevi, si dovrà intervenire anche per il ponte Garibaldi”.

    Che concezione hanno di “tempi veramente brevi”, visto che in quasi due anni nulla è stato fatto e hanno deliberato di “intervenire” tra due anni cioè nel 2020?

    Senigallia Bene Comune

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  • Sul Misa per una volta “viva Mangialardi” ma…

    Proposta ponte senza pilone in alveo

    Proposta ponte senza pilone in alveo

    Passata l’emergenza maltempo che per oltre 10 giorni ha preoccupato la quasi totalità dei cittadini, il sindaco Mangialardi ha dichiarato: “Emergenze complesse come quella vissuta per una settimana ce ne saranno altre in futuro e per questo la Regione deve accelerare i tempi dei lavori sul Misa”.

    Questa volta il sindaco ha ragioneLa Regione faccia la sua parte.

    Ma anche lui, per tutelare i suoi cittadini, deve fare la sua parte e la deve fare per primo e non pretendere che siano altri Enti ad intervenire, applicando e continuando così il gioco decennale dello “scarica barile”.

    A gennaio 2017 ha emesso l’Ordinanza n° 50 Urgentissima per rimuovere i depositi alla foce del Misa: dovevano essere rimossi in dieci giorni ma dopo un anno e un mese sono ancora tutti li e nel merito non risponde.

    Ha deliberato in consiglio comunale, il 15 settembre 2015, il rifacimento di tutti i ponti cittadini a campata unica e a via inferiore nel periodo del suo mandato e ne ha “arciappellato” uno solo, spendendo la stessa cifra necessaria per rifarlo nuovo e una sezione di deflusso maggiore.

    Ha chiuso nel 2008 il collegamento tra il fiume e la terza darsena e non lo vuole riaprire come aveva invece prescritto il Ministero delle Infrastrutture per evitare problematiche con le piene improvvise del fiume Misa.

    Sindaco Mangialardi le vasche servono per le “bombe d’acqua” (oltre 20-30 cm di pioggia in 24 ore e solo per un brevissimo periodo di tempo) non servono per le piogge di 2 – 3 cm in 24 ore che abbiamo avuto nell’ultimo mese. Tali quantitativi possono portare in transito in città circa 180-220 metri cubi al secondo e pertanto, per come sono state progettate (cioè per stoccare portate superiori ai 300 mc/s) non entrerebbero neanche in funzione, restando pertanto vuote.

    Quindi la cosa più urgente da fare sono i lavori in ambito cittadino che competono a Lei e che consentirebbero di far transitare nel centro cittadino circa 400-450 metri cubi di acqua al secondo.

    Basta con il linguaggio da partito, i cittadini come ha potuto notare dalle ultime elezioni sono stanchi di essere presi in giro e non tutelati, quindi faccia questi benedetti lavori di sistemazione all’interno della città che sono di sua sola ed esclusiva competenza.

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

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  • Emergenza Misa: lettera aperta al prefetto sulla prevenzione

    misainpienaEgregio Prefetto ho letto sui giornali il comunicato diffuso dalla Prefettura: “La Prefettura di Ancona ha seguito ieri, 5 marzo, a Senigallia, l’evolversi dell’onda di piena del fiume Misa. … La popolazione è stata tenuta costantemente informata.”

    Dopo quanto accaduto negli ultimi giorni, corre l’obbligo da parte mia risponderLe pubblicamente.

    Come consigliere comunale mi sono rivolto più volte a Lei, per svariati argomenti riguardanti la gestione amministrativa di Senigallia; Le ho segnalato diverse “irregolarità nella gestione del Comune di Senigallia”, dalla situazione dei ponti cittadini ai presunti lavori abusivi fatti alla foce fino alla mancata attuazione dell’Ordinanza sindacale n°50/2017 relativa al dragaggio del tratto finale del fiume Misa.

    A fronte di tali criticità, ho ricevuto – peraltro solo dietro sollecito (Allegato 1) – risposte interlocutorie e che non hanno minimamente affrontato le problematiche sollevate.

    Per i ponti, la risposta inoltrata dalla Prefettura è stata poi smentita da scelte politiche della giunta di Senigallia: quanto assicurato infatti dal vicesindaco Memè al Viceprefetto Vicario Di Nuzzo (Allegato 2) è stato smentito in sede di approvazione di bilancio previsionale 2018, zero euro per sistemare i ponti cittadini.

    Signor Prefetto, la foce è ancora “tappata” dai depositi (la vicenda dell’Ordinanza sindacale è il lampante esempio della situazione a Senigallia), i ponti cittadini sono ancora in stato di abbandono e tutte le altre segnalazioni sono rimaste senza seguito, tanto che ad ogni piena dobbiamo sperare che il mare riceva la quantità di acqua che il Misa porta con sé.

    Non è che si fida delle rassicurazioni (solo a parole) del vicesindaco?

    La vera prevenzione non è installare le paratie ai ponti quando il Misa è in piena o mandare in tutta fretta una ditta a tentare di riparare un argine lasciato nella più totale incuria per anni.

    Prevenire veramente, è operare concretamente – in fase di non emergenza – per fare in modo che le cose funzionino nel momento in cui si dovesse presentare una situazione emergenziale.

    Signor Prefetto stiamo parlando della tutela dei cittadini, della loro vita e dei loro beni ed è per questo che La invitiamo ad intervenire direttamente.

    Grazie.

    Giorgio Sartini
    Senigallia Bene Comune

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  • I costosi interventi lungo il Misa finiranno solo per accrescere la pericolosità del fiume

    immagineDopo l’alluvione 2014 “tante sono state le iniziative” per cercare di risolvere la situazione esistente sul bacino del Misa, che ha portato ad allagare un terzo della nostra città.

    Una di queste iniziative si chiama “Contratto di Fiume” e vede il coinvolgimento di Enti Locali (comuni della Vallata, Provincia, Regione), Associazioni, Comitati, Categorie Economiche, Tecnici, ecc.

    Nel penultimo incontro dell’assemblea del Contratto di Fiume, tenutosi il 24 maggio 2017, ha relazionato il Consorzio di Bonifica delle Marche, presentando il progetto degli interventi da realizzare, con gli oltre 4,3 milioni di Euro messi a disposizione dalla Regione Marche. L’analisi condotta dal Consorzio di Bonifica, ha dichiarato l’ing. Nafez Saqer, ha evidenziato che le maggiori criticità sono presenti nel tratto finale del fiume cioè da dopo il ponte Zavatti fino all’uscita sul mare.

    Ha anche elencato le criticità che risultano essere:

    • i ponti perché sono con le pile in alveo e non a via inferiore (ostruiscono così la sezione di passaggio per circa 35 mq, rallentando la velocità dell’acqua e creando punti di accumulo per il materiale trasportato);
    • il restringimento del canale dopo il ponte della Ferrovia da circa 31 metri a 21;
    • la barra di depositi sabbiosi creatasi in mare di fronte alla foce che ha causato l’insabbiamento, che tutti possiamo vedere, presente nel canale.

    Tutte queste problematiche la nostra lista S.B.C. le aveva illustrate già nell’assemblea pubblica “Fiume sicuro?” del 30 ottobre 2015. Nella stessa assemblea abbiamo inoltre illustrato gli errori realizzati nei lavori commissionati dall’amministrazione di Senigallia e presentato gli interventi necessari per rendere sicuro il transito delle piene, nel tratto cittadino, fino ad una quantità d’acqua in transito di circa 625 mc/s (l’alluvione 2014 ha avuto un transito compreso tra i 400 e i 500 mc/s). I lavori da realizzare alla foce, (oltre a rifare i ponti Portone, Garibaldi, 2 Giugno e Perilli) , per noi si Senigallia Bene Comune, sono schematizzati nell’immagine riportata nell’articolo.

    Quello che però lascia sconcertati è che l’intera cifra, che si apprestano a spendere per i lavori, non è destinata a cercare di risolvere tali problematiche ma ad accrescerne il loro grado di pericolosità: pericolosità che attualmente si riverserà al centro della città di Senigallia dalle Saline alla Pace.

    L’ing. Nafez Saqer ha infatti dichiarato che i progetto non prende in considerazione alcun intervento dal ponte Zavatti alla foce: ne il dragaggio ne il rifacimento dei ponti. Di conseguenza la sistemazione degli argini e il taglio ulteriore della vegetazione ridurranno ulteriormente il tempo di corrivazione dell’acqua facendo arrivare più acqua e con maggiore velocità nel canale cittadino ostruito.

    Sempre l’ing. Nafez ha inoltre dichiarato che:

    1. “la vasca di laminazione è di poco conto rispetto alla rilevanza dei lavori da fare nel tratto cittadino e inoltre ha un costo di gran lunga superiore a metro cubo per l’acqua in transito;
    2. la vasca di laminazione di Brugnetto non è compresa nei 3.700.000 euro ancora a loro disposizione sui 4.300.000 originari;
    3. il Sindaco Mangialardi, ad una sua specifica domanda, si è detto favorevole ad allargare il canale fluviale dal ponte della ferrovia fino alla foce di 10 metri per mantenere tutto il tratto del canale cittadino a 31 metri di larghezza (1h 30’ 30” della registrazione) ;
    4. l’insabbiamento della foce è attualmente il maggior problema perché dai quattro metri di fondale sottratti dall’insabbiamento non possono transitare circa i due terzi dell’acqua in arrivo.

    Oggi il sindaco si dice favorevole a demolire l’intera banchina di ponente del fiume, quella che lo divide dal porto? Ma se la nostra mozione di riaprire solo il collegamento tra la 3°darsena e il fiume, che lui aveva fatto fare chiudere (non chiedevamo di demolire l’intera banchina che separa il fiume dal porto come afferma oggi l’ing. Nafez) non l’ha nemmeno presa in considerazione!

    E che dire dei ponti; ha fatto “arciappellare” caparbiamente il ponte Perilli spendendo la stessa cifra che occorreva per rifarlo nuovo, a campata unica e a via inferiore, e si appresta a rifare la stessa idiozia su ponte 2 giugno e ponte Garibaldi.

    Mangialardi, che mi leggi, e voi cittadini ascoltate quanto detto dai nostri tecnici e dai tecnici del Consorzio di Bonifica.

    Per non fare affogare la città occorre rifare tutti i ponti a campata unica e a via inferiore quindi sia il Ponte Perilli che il ponte Portone devono esser demoliti e questa volta, mi spiace per il Sindaco, non lo dice il consigliere Sartini che ha finito i neuroni, è scorretto, è in malafede “politicamente”, è un ladro di documenti, intasa gli uffici con gli accessi agli atti ma lo dice l’ing. Nafez Saqer per il Consorzio di Bonifica incaricato della progettazione direttamente dal Presidente Regionale Ceriscioli.

    A seguito della presentazione del 24 maggio sono state inoltrate le dovute osservazioni alla Regione Marche e al Contratto di Fiume da parte dei componenti del Contratto di Fiume: Associazione Confluenze, Comitato a difesa del territorio Area agricola di compensazione idrica località Brugnetto, Comitato Alluvionati Città di Senigallia, Osservatorio Misa, WWF Marche e da parte mia per l’O.F.S. Senigallia.

    In pdf le osservazioni alla presentazione del 24 maggio 2017 (Allegato 1)

    Chi vuole può scaricare la presentazione del modello sopra in pdf fatto da Senigallia Bene Comune (Allegato 2) o rivedere l’evento “Fiume Sicuro?” su youtube.(Sei filmati in totale senza le domande del pubblico: Introduzione dell’avvocato Riccardo Pizzi e intervento del consigliere Giorgio Sartini ; Intervento dell’ingegnere Paolo Landi ; Intervento dell’ingegnere Giuseppe Fornaroli ; Intervento dell’ingegnere Massimo Gennaro ; Intervento del professore Paolo Turchi ; Intervento dell’ingegnere Vito Macchia)

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  • Ma quanto costa rifare i ponti cittadini a campata unica?

    PonteCampataUnicaLa maggioranza ha più volte detto che non ci sono i soldi per rifare i ponti Garibaldi e 2 giugno, arrivando a chiudere quest’ultimo per presunti problemi di sicurezza. Ma quanto costa rifare i due ponti a campata unica?

    Il Consigliere Sartini ha chiesto al sindaco quanto costasse il rifacimento dei due ponti tramite atti formali (una interrogazione a risposta scritta e due interrogazioni a risposta orale in Consiglio). Nessuna risposta dal sindaco, fino a quando gli uffici hanno detto che non c’era nessun preventivo e che ignoravano i costi di rifacimento a campata unica.

    Ma allora come può l’amministrazione dire che non ci sono i soldi, se non sa quanto costa rifarli?

    Senigallia Bene Comune, in ottica propositiva, ha dato il suo contributo sul tema, invitando il prof. Petrangeli – docente di Ponti presso l’Università di Pescara da 21 anni – a parlare alla 2° Commissione per chiarire sia i costi che le modalità tecniche di intervento.

    Il prof. Petrangeli ha illustrato che le campate da 10 metri, come quelle dei due ponti in questione, vengono giù solo se vengono giù le pile, e le pile non sembrano in condizioni tali da venir giù, quindi è una sciocchezza la chiusura di ponte II Giugno: “è un ponte che non campa altri quarant’anni, ma non è a rischio di crollo imminente. Non vale la pena metterci le mani, perché il costo è di poco inferiore a farli ex novo, e non essendo ponti di particolare pregio, non c’è nessun problema a demolirli e ricostruirli senza pile in alveo che sono devastanti, una sciocchezza, danno i problemi che sappiamo“. Il docente ha fatto presente comunque l’urgenza di eliminare i piloni in alveo perché pericolosi, in quanto, non solo accumulano i detriti in fase di piena, ma per effetto dell’attrito, rallentano la velocità dell’acqua attorno ad essi, peggiorando ulteriormente la situazione.

    Petrangeli ha poi presentato i costi di un intervento di rifacimento totale di un ponte di quel tipo: “700.000 € il costo del ponte, completo di fondazioni; con la progettazione ed il resto si può arrivare ad 1 milione e mezzo, ovvero un costo di 4.000 €/mq, anche se un ponte a quelle cifre è un “ponte d’oro”, si può fare tranquillamente con 1.500/2.000 €/mq. Non è un intervento che può avere un incidenza sulla gestione ordinaria di una città come Senigallia“.

    Il prof. Petrangeli ha dato anche una stima dei tempi: 3 – 4 mesi per l’intero intervento.

    A seguito delle spiegazioni del docente, l’assessore Monachesi ha dichiarato che certi calcoli e certe stime erano in grado di farle anche gli uffici comunali. Ma come mai allora quando il Consigliere Sartini ha chiesto tali informazioni, gli è stato risposto che non erano disponibili? E soprattutto, se tali calcoli erano noti agli uffici comunali, allora era anche noto che i ponti non erano a rischio crollo. Allora, perché è stato chiuso ponte 2 Giugno?! È evidente a questo punto che, non essendoci rischio di crollo, la chiusura è consequenziale ad un disegno politico, ma qual’ è sarà mai questo disegno? Forse la pedonalizzazione del centro storico? Questa maggioranza ha forse paura di ammetterlo pubblicamente?

    Sapendo adesso quanto costa rifare i ponti, possiamo anche indicare all’amministrazione di Senigallia, dove e come recuperare quei soldi; per esempio, possono iniziare a farsi restituire i soldi percepiti indebitamente dai dirigenti, come richiesto dagli ispettori del MEF (circa 200.000,00 €); possono farsi restituire i soldi per lo smaltimento dalla ditta che ha conferito in discarica la preziosissima “sabbia di velluto”, non ottemperando al contratto che prevedeva la separazione della sabbia, dai detriti (circa 3.000.000,00 €); potrebbe chiedere alla UISP i soldi non versati per la Piscina delle Saline, come canone concessorio negli ultimi 10 anni ed i soldi per le utenze pagate dal Comune (1.940.000,00 € ).

    Se gli amministratori facessero veramente bene il loro lavoro, i soldi ci sarebbero e tante irregolarità sarebbero state evitate; siccome in tutti questi anni non è prevalso l’interesse dei cittadini, ma le ambizioni dei singoli e gli interessi di parte, questo non è avvenuto.

    Senigallia Bene Comune ha scoperchiato la pentola e portato all’attenzione dei cittadini tante irregolarità.

    Senigallia Bene Comune

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