• Aperture domenicali? No grazie!


    386624_cfakepathshopping21633231280_ralf

    Senigallia 07/03/2019 – Senigallia Bene Comune è formata da cittadini di buon senso, che in tutto ciò che hanno fatto e vorrebbero fare in futuro per la città pongono al centro le persone, credendo che fare buona politica voglia dire supportare i concittadini nella loro quotidianità, restituendo alle persone ed alle loro famiglie quella centralità che troppo a lungo il denaro ed interessi liberisti (cosa ben diversa dall’essere liberali) ha loro sottratto.

    In questo senso furono sicuramente di ispirazione le parole che pronunciò Robert Kennedy il 18/03/1968 presso l’università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava, tra l’altro, l’inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate, parole che vogliamo qui ricordare per meglio comprendere quanto diremo successivamente.

    “Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

    Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.

    Ben vengano quindi leggi dello Stato che vadano nella direzione indicata da Kennedy, facendo riappropriare il cittadino di quella dimensione umana, domestica e familiare, che favorisce le relazioni personali, consentendo di rinsaldare le amicizie ed i legami interpersonali, lasciando alle persone il tempo per “respirare” e riflettere sul senso della propria vita, lontano dal consumismo e dai ritmi sfrenati del “turbocapitalismo” finanziario, che ci vorrebbe imporre il diktat “lavora-consuma-crepa”!

    Siamo favorevoli a norme che diano strumenti al cittadino di riappropriarsi della propria vita. Ci uniamo quindi agli auspici della CNA sull’approvazione della nuova legge sulle “Chiusure Domenicali”, perché sia possibile “migliorare la qualità della nostra vita se teniamo chiuso”, come indicato dalla CNA e da noi sostenuto con diversi articoli già nel 2018. Come dice lo stesso responsabile provinciale di CNA, la legge può essere migliorata, e siamo perfettamente d’accordo, per venire incontro anche alla GDO che ne viene penalizzata, ma bisogna anche capire che il tessuto sociale degli 8.000 Comuni italiani è più importante e viene prima dei profitti delle multinazionali. Bisogna capire che tutte le attività a conduzione familiare che non hanno turnazione di personale e non possono assumerne, tirano un sospiro di sollievo. Forse, questa legge consentirà a molte coppie di non dover più scegliere tra il lavoro e la famiglia.

    Certo, tutto questo richiede sforzi e sacrifici, soprattutto per coloro che sono incapaci di immaginarsi qualcosa di diverso dalla capatina domenicale al centro commerciale, ma consentirà il rilancio di attività ricreative e la rivitalizzazione dei parchi, dei centri storici, delle piazze, di una dimensione umana ormai persa.

    Con questo spirito di primavera e di rinascimento umanistico, applaudiamo alla nuova normativa e siamo fianco a fianco con le lavoratrici ed i lavoratori che troppo a lungo si sono sacrificati per interessi altrui.

    Ponendo al centro questi valori ed i cittadini, S.B.C. si rende disponibile per promuovere un confronto locale su questa importante tematica.

    Lista Civica
    Senigallia Bene Comune

    Collegamenti:

  • SBC chiede di far chiarezza sull‘insabbiamento alla foce del Misa

    Senigallia Bene Comune chiede di far chiarezza sull’insabbiamento alla foce del Misa: “Troppo tempo è passato senza alcuna soluzione”

    “I cittadini si stanno facendo sentire. Come è giusto che sia, perché noi componenti di Senigallia Bene Comune riteniamo che la politica, quella vera, lontana dalle logiche di partito, sia fatta dai cittadini.

    La situazione drammatica della foce del fiume Misa è ormai sotto gli occhi di tutti.  Dopo una serie di video che circolano sulla rete, il Comune corre ai ripari. Almeno tenta. I lavori eseguiti ieri alla foce, così come le dichiarazioni del Sindaco, paiono più un palliativo che una riparazione vera e propria.

    La storia dell’ordinanza 50 del 31/01/2017, è risaputa ma invitiamo i cittadini a documentarsi leggendo gli atti ufficiali a questo link:

    http://www.senigalliabenecomune.it/ennesima-figuraccia-di-mangialardi-in-regione-sul-misa/

    La città ha il diritto di sapere cosa è stato fatto! Sono passati due anni dalla notifica dell’ordinanza, ed il Comune cosa ha fatto, visto che la Regione non è intervenuta? Sindaco, avete eseguito i lavori, addebitando poi i costi alla Regione? Non pare. Sindaco, avete segnalato la situazione in Procura, come è previsto nell’ordinanza da lei firmata? Non ci risulta.

    Invece di altre parole, Sindaco pubblichi i documenti che attestino ciò che dice. Altrimenti le parole volano via……..

    Senigallia Bene Comune l’11/02/2019 ha depositato la mozione che è allegata a quest’articolo perché si discuta in Consiglio comunale di questa grave situazione.

    QUI SOTTO LA MOZIONE DI SENIGALLIA BENE COMUNE:

    2019.02.11 Mozione ordinanza sindacale n. 50 del 2017

    Lista Civica
    Senigallia Bene Comune

    Allegati:

     

    Collegamenti:

    Foto:

    senigallia-misa-foce-insabbiamento2019-02-17-x0-1 senigallia-misa-foce-insabbiamento2019-02-17-x0-2 senigallia-misa-foce-insabbiamento2019-02-17-x0-5 senigallia-misa-foce-insabbiamento2019-02-17-x0-6
  • Lo “Schiaffo” del M.E.F. alle controdeduzioni del Comune di Senigallia

    conflittointeressi

    Senigallia 18/01/2019 – Sulla vicenda dell’ispezione del M.E.F. rivolgiamo un invito al sindaco: renda pubblica tutta la documentazione, iniziando dalla fine, dalla risposta del Ministero. E poi vedremo chi si deve vergognare.

    La risposta del M.E.F. alle controdeduzioni del Comune, difatti, è molto poco edificante e rassicurante, a differenza di quanto vorrebbe farci credere il sindaco pro-tempore Mangialardi, nella sua conferenza stampa del 16/01/2019.

    Il M.E.F. scrive che in molti casi “I chiarimenti forniti dall’Ente confermano le irregolarità riscontrate” e, laddove viene addotta come giustificazione una interpretazione della normativa non in linea con quanto invece ritiene si debbano interpretare tali norme, il M.E.F. fornisce come esempio specifiche indicazioni su come andrebbe interpretata e porta riferimenti attuativi di altre realtà della P.A. che invece le hanno applicate correttamente.

    In merito agli incarichi dirigenziali prorogati, alla mancata pubblicazione sul sito istituzionale del previsto avviso, alle mancate percentuali previste, il M.E.F. non fa sconti e dice chiaramente che “le argomentazioni addotte non possono ritenersi esaustive al fine di sanare le situazioni pregresse in questione” e rimanda alla Magistratura Contabile; analoghe valutazioni vengono fatte in merito alle “Carenze nel processo di valutazione ai fini della retribuzione di risultato stante la tardiva definizione degli obiettivi ed il disallineamento rispetto al ciclo di gestione della performance”. E ancora: “le argomentazioni addotte non possono ritenersi esaustive al fine di sanare le situazioni pregresse con riferimento ai compensi erogati a favore della Polizia Municipale atteso che, a favore di questi ultimi, è già prevista una specifica indennità di turno”.

    Ma non finisce qui, su uno degli altri punti contestati, il M.E.F. mette “nero su bianco” che: “I chiarimenti forniti dal Comune non sono sufficienti a far ritenere superato il rilievo, in quanto non risolvono la criticità principale riscontrata in sede ispettiva, ovvero l’assenza di una vera e propria attività di progettazione, presupposto principale per l’erogazione dell’incentivo in questione, non riscontrabile negli interventi di manutenzione stradale esaminati in sede ispettiva” […] “Già prima della modifica normativa appena citata, la giurisprudenza contabile aveva chiarito che l’incentivo alla progettazione non può venire riconosciuto per qualunque lavoro di manutenzione ordinaria/straordinaria su beni dell’ente locale ma solo per lavori di realizzazione di un’opera pubblica alla cui base vi sia una necessaria attività di progettazione”. Quindi la nostra amministrazione doveva sapere che stava interpretando erroneamente una norma a favore di un proprio dirigente o tecnico, in quanto tale norma era già stata chiarita in tal senso.

    E veniamo infine ai Servizi Sociali, dove veniva contestato il reiterato ricorso a proroghe di precedenti affidamenti diretti, per di più in relazione ad appalti che per il loro valore avrebbero dovuto essere affidati con procedure che garantissero i principi di trasparenza, pubblicità e concorrenza; beh, che dire, anche qui il M.E.F. è impietoso, mostrando tutti i limiti di questa amministrazione, dicendo che le giustificazioni addotte non sono in alcun modo soddisfacenti e che lo strumento della proroga è uno strumento eccezionale, non da usarsi come strumento ordinario, come è stato fatto con disinvoltura da questa amministrazione e, cosa ancor più grave, vi si deve ricorrere se la causa non dipende dalla stazione appaltante, cioè dal Comune, esplicitando il fatto, che è l’Amministrazione Comunale stessa la causa del ritardo, cosa forse voluta, proprio per ricadere nell’eccezionalità di tale strumento?! A quanto pare, il Comune perde il pelo ma non il vizio, perché si sta comportando nello stesso modo in merito all’affidamento alla UISP della gestione delle attività sportive alla Saline, ma su questo vi terremo aggiornati con altri articoli…

    Nel chiudere e rinviare alla Magistratura contabile, il M.E.F. avvisa i nostri amministratori che “dalla mancata tempestiva regolarizzazione della gestione potrebbero derivare ulteriori danni ascrivibili ai funzionari dell’Ente verificato, responsabili dell’omesso o ritardato intervento”.

    A pagare ovviamente son sempre i cittadini, visto che in diverse situazioni, anche recenti, questa amministrazione comunale ha scaricato (vedi l’aumento T.A.R.I. nel 2017) sulle loro tasche aumenti che potevano esser addebitati ad altri soggetti.

    Lista Civica
    Senigallia Bene Comune

     

    Collegamenti:

  • Su Uisp e piscina Saline di Senigallia il sindaco non risponde

    20150319-piscina-saline-senigallia2

    Senigallia 28/01/2019 – Ho letto con estrema attenzione la replica del sindaco all’articolo firmato dalla Lista che rappresento in Consiglio. Resto basito da quanto scritto, potrei definirmi divertito se non si parlasse di sperpero di denaro pubblico, avvenuto in tutti questi anni di gestione della piscina data senza alcuna gara.

    La linea politica mia e della Lista che rappresento è improntata alla massima trasparenza e verità, altro che “distorsione per lo più deliberata della verità e realtà dei fatti, che ha come effetto la diffusione di opinioni erronee o giudizi tendenziosi, al fine di trarre vantaggio dalla credulità altrui” (definizione da vocabolario Treccani del termine “mistificazione”). Che un sindaco voglia rispettare la legge, come da lei scritto, è un’ovvietà che però ha fatto bene a scrivere, vista la sua tristemente nota lettera del 14/05/2015 con cui anticipava alla U.I.S.P. di aver dato disposizioni agli uffici di rinnovare la gestione per altri due anni, cosa poi avvenuta con delibera di giunta n. 151 del 30/07/2015.

    E ciò quando all’epoca, come oggi, la legge prevede la facoltà di affidare la gestione ad un terzo, MA individuato tramite gara pubblica e non tramite una lettera. Perché nel 2015 non l’avete indetta la gara? E questo è un aspetto che le è stato ricordato abbondantemente anche dal M.E.F. nei suoi atti successivi alla ispezione. Sulla gara europea attualmente aperta, il termine per la presentazione delle domande non è il 3 marzo, come da lei scritto, ma il 4 marzo 2019 ore 13:00.

    Ah, nell’articolo a cui lei ha replicato, mai è stato chiesto di revocare l’affidamento della piscina alla U.I.S.P., ma – legga bene con attenzione – abbiamo chiesto di non andare avanti con questa gara perché il progetto è stato approvato oltre il termine perentorio previsto dalla legge. Si informi. Un’ultima cosa: io sono portavoce dei cittadini e non di realtà interessate alla gestione degli impianti sportivi. Questo lo lascio fare ad altri.

    Lista Civica
    Senigallia Bene Comune

     

    Collegamenti:

  • Pare scolpito sulla pietra: la piscina Saline deve gestirla Uisp Senigallia. A tutti i costi

    piscina

    Senigallia 21/01/2019 – Pare scolpito sulla pietra: la piscina delle Saline (di proprietà comunale) deve gestirla la U.I.S.P. di Senigallia. A tutti i costi. Quel che costi. Tanto a pagare son le casse comunali, quindi tutti i senigalliesi.

    L’ultima gestione “ufficiale” della U.I.S.P., dal 01/08/2015 al 31/07/2017, è stata data con delibera di giunta n. 151 del 30/07/2015 (Allegato 1) “anticipata” dalla famosa lettera del sindaco del 14/05/2015 (a sole due settimane dalle elezioni comunali del 31/05/2015) con cui il sindaco uscente nonché candidato comunicava alla U.I.S.P. che “dando seguito agli incontri svolti di recente e agli approfondimenti degli uffici comunali, ho incaricato il Dirigente dell’Area Persona di predisporre gli atti necessari per la continuità della vostra gestione nel prossimo biennio” (Allegato 2). A riguardo ricordiamo che la legge riconosce ad un Comune o di gestire direttamente l’impianto sportivo o di darlo a terzi, individuati tramite gara.

    Ripresa, almeno sulla carta, la gestione della piscina da parte del Comune nella realtà accade che gli spazi acqua son gli stessi di prima e che la U.I.S.P. continua a “dettar legge”… Dal punto di vista burocratico, invece, la gestione risulta del Comune. Dal settembre 2016 al gennaio 2018 la U.I.S.P. – volendo fortemente la gestione di un impianto che garantisce ottime entrate economiche, quando viene gestito dal privato stranamente – presenta ben CINQUE proposte di progetto di finanza, le prime quattro bocciate dal Comune ma l’ultima approvata in ritardo rispetto al termine fissato dalla legge.

    Ad oggi la quinta proposta è stata così messa a bando: “Centrale Unica di Committenza – Comune di Senigallia. FINANZA DI PROGETTO: Gara europea a procedura aperta per l’appalto della Concessione per il servizio di gestione del centro sportivo delle Saline di Senigallia e lavori accessori di riqualificazione e relativa progettazione. Scadenza bando: ore 13:00 del 04 marzo 2019.”

    Eh sì, è stata approvata in ritardo perché l’art. 183 comma 15 del D.Lgs. n. 50/2016 prescrive che “L’amministrazione aggiudicatrice valuta, ENTRO il termine PERENTORIO di TRE MESI, la fattibilità della proposta” mentre la proposta presentata il 16/01/2018 è stata approvata dalla giunta il 17/04/2018 con la delibera n. 70 (Allegato 3): quindi oltre il termine massimo previsto dalla legge, anche e solo di un giorno. Il termine è qualificato espressamente perentorio e quindi non ci sono “scorciatoie”: la proposta doveva essere approvata entro il 16/04/2018.

    Ciò rende illegittimo ogni atto successivo con il concreto rischio che chi dovesse perdere la gara possa impugnare tutto l’iter ed avere concrete probabilità di vedersi accolto il ricorso. Per evitare questo scenario, abbiamo depositato una proposta di delibera con cui chiediamo al Consiglio comunale di revocare in autotutela la delibera del 27 settembre 2015 n. 85/2018.

    Non solo. Non avendo ancora ottenuto che venga discussa, il 02/01/2019 abbiamo mandato una diffida (Allegato 4) al sindaco ed ai due dirigenti competenti avvisandoli della forte criticità e chiedendogli di non andare avanti nella procedura. Speriamo che il sindaco abbia la decenza istituzionale di rispondere non solo alla diffida ma anche alla nostra domanda che gli rivolgemmo in Consiglio comunale anni or sono e che riproponiamo qui: “sindaco perché ha scritto la lettera del 14/05/2015?” risponda, non tanto per educazione istituzionale verso una Lista civica di opposizione, ma per dovere verso la Città ed i senigalliesi.

    Lista Civica
    Senigallia Bene Comune

    Allegati:
    Allegato1
    Allegato2
    Allegato3
    Allegato4

    Collegamenti: