Trasparenza. Snellimento nelle procedure. Gestione efficiente della macchina amministrativa. Queste sono le parole chiave dell’amministrazione Mangialardi, almeno sulla carta perché poi la realtà è completamente diversa.
L’amministrazione infatti ha fatto stampare mediante ditta esterna le lettere di avviso di pagamento TARI 2016 il 15 maggio, sono state poi recapitate a molti cittadini (ma non a tutti) il 14 giugno, indicando come scadenza di pagamento il 16 giugno, per poi ravvedersi e prorogare al 30 giugno ‘senza incorrere nell’applicazione di alcuna sanzione’. Così l’amministrazione di Senigallia, attraverso uno scarno comunicato poco visibile ai meno avvezzi del web, rettifica a quanto già dichiarato ed ammette che a seguito di ‘verifica sui tempi di recapito degli avvisi‘ il termine di pagamento è prorogato al 30 giugno 2016. Poca cosa?
Per alcuni forse sì. Peccato però che il Comune ha appaltato ad una società esterna questo servizio (pagato dai cittadini), svolto non certo in termini di efficacia ed efficienza, generando molta confusione. Sarebbe interessante sapere a quanto ammonta il costo di questo servizio esternalizzato, e come gruppo consiliare Senigallia Bene Comune chiede di conoscere se le responsabilità di certi errori possano essere note e rendicontate alla Città.
Il Comune già nel 2014 aveva per così dire messo le mani avanti in riferimento ad errori materiali sulla Tari dichiarando nel sito istituzionale ‘che la responsabilità dell’errore e del relativo disservizio è della ditta alla quale il Comune ha affidato il servizio di stampa, e spedizione‘. La società resasi responsabile oggi del ritardo, è la stessa del 2014? Se sì, perché gli è stato rinnovato l’incarico viste le problematiche già create negli anni passati?
Ma non basta. Il comune paga annualmente gli interessi per le anticipazioni di cassa a Banca Marche. In questa specifica situazione le migliaia di euro d’interessi per i 15 giorni di ritardo nelle entrate comunali dell’imposta TARI chi li paga, i cittadini, i dirigenti o la ditta appaltatrice dell’invio? L’ennesimo disservizio non può e non deve passare in sordina, con un atteggiamento da scaricabarile e con sterili comunicati. I servizi comunali sono pagati dai cittadini che meritano rispetto soprattutto su una tematica così calda come le tassazioni che sappiamo essere tra le più salate e ovviamente sempre in aumento. Un Comune veramente trasparente, efficiente e che vuol snellire le procedure amministrative, deve evitare disservizi.
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