• Sartini consigliere “insopportabile” perché chiede chiarezza


    A Senigallia chi porta alla luce del sole numeri e dati concreti, sgraditi agli amministratori, diventa oggetto di esplicita intolleranza e poi non “viene più sopportato”.

    • Dire che è incomprensibile che dai rendiconti depositati in Comune emerga che la UISP ha gestito la piscina delle Saline “rimettendoci” ogni anno oltre 50.000,00 euro, rende il sottoscritto insopportabile;
    • Dire che in realtà la UISP per anni ha guadagnato centinaia di migliaia di euro con la gestione della piscina, rende il sottoscritto insopportabile;
    • Dire che ad oggi la UISP ha accumulato una disponibilità liquida di oltre 1.200.000,00 euro, come dimostra l’ultimo conto patrimoniale approvato, rende il sottoscritto insopportabile;
    • Dire che la gestione della piscina nel 2016 ha comportato un saldo attivo di oltre 140.000,00 per la UISP, mentre il Comune ha speso oltre 130.000,00, rende il sottoscritto insopportabile;
    • Dire che nei rendiconti di gestione presentati al Comune, la UISP non ha dichiarato l’ammontare complessivo degli incassi, rende il sottoscritto insopportabile.
    Ma a parte le dichiarazioni di insofferenza, sono soddisfatto perché il sindaco ha dichiarato che il Comune farà una gara pubblica o avvierà un progetto di finanza, rispettando quanto prescritto dal Codice degli appalti: meglio tardi che mai, aggiungo, perché è dal 2013 che si sarebbe dovuto procedere ad una gara d’appalto.

    I cittadini attendono una corretta ed oculata gestione del patrimonio comunale.

     Giorgio Sartini
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  • La gestione della piscina Saline fa acqua (salata) da tutte le parti!

    PiscinaSalineIl 20/12/2016 è stata discussa in Consiglio Comunale la mozione circa la necessità di indire gare ad evidenza pubblica per l’affidamento della piscina delle Saline. In questa occasione si è deciso di rimandare la mozione in Terza Commissione “per approfondimenti”.

    A distanza di tre mesi, il 27/03/2017, la mozione è stata discussa nella Commissione e… rinviata a data da destinarsi perché non erano presenti il sindaco ed il consigliere con delega allo sport… ma solo il Dirigente allo Sport dr. Paolo Mirti.

    Nella seduta della commissione, gli impavidi paladini difensori “senza se e senza ma” dell’operato del sindaco, hanno difeso la condotta del sindaco e del consigliere e hanno insistito nel rinviare la mozione senza approfondirla perché mancava la parte politica.

    Alcuni han detto che far approvare una mozione che impegna la giunta a rispettare la legge è un’ovvietà ed io sarei d’accordo con costoro. Peccato però che negli anni si sono susseguiti ben sei rinnovi della gestione della piscina senza che il soggetto gestore sia stato individuato con una procedura pubblica. Ben due di questi rinnovi, inoltre, sono avvenuti dopo l’entrata in vigore del Regolamento regionale attuativo della L.R. 2 aprile 2012 n. 5 che impone l’obbligo di bandire i bandi di gara per le strutture sportive.

    Evidentemente è necessario che si faccia sapere alla Giunta cosa prescrive la legge sulla materia!

    Ma ricordo ancora, a lor signori, che la mozione dovrà essere discussa entro tempi brevi, perché la gestione della piscina sotto la “guida” Mangialardi sta provocando sperpero di denaro comunale.

    E allora sorge spontanea la domanda: “Perché si vuol far guadagnare soldi alla UISP e far sostenere il 92% del costo delle utenze della piscina al Comune, quindi ai cittadini?

    I senigalliesi devono sapere che, anche grazie ai sostegni “politici”, la UISP è stata in grado di guadagnare in questi anni oltre 1.200.000,00 euro (solo nel 2016, la sola gestione della piscina ha fruttato alla UISP un saldo attivo di 142.000,00 euro) mentre il Comune – cioè tutti noi – ha speso per la piscina 130.000,00 euro circa ogni anno.

    Con la mozione ho semplicemente richiesto che il Comune appronti la gara d’appalto per la gestione della piscina delle Saline, in tempo utile per avere un gestore a partire dal 01/08/2017 dato che l’ultima proroga scade il 31/07/2017.

    Che l’amministrazione debba indire gare pubbliche, oltre la L.R. 5/2012, non lo dice solo il sottoscritto ma anche il Ministero delle Finanze: lo afferma, nero su bianco, nella relazione conclusiva dell’ispezione che ha inviato al Comune nell’agosto 2016!

    A proposito del Ministero delle Finanze, sindaco che cosa intende fare il Comune in merito alle diciotto irregolarità accertate dal Ministero? Vuole, ad esempio, chiedere indietro le retribuzioni di risultato date ai dirigenti in maniera indebita?

    Sindaco, la invito a rispondere pubblicamente.

    A breve uscirà un nostro comunicato sui lavori del Consiglio comunale del 29/03/2017.

    Giorgio Sartini

    Consigliere comunale di “Senigallia Bene Comune”

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  • Incarichi dirigenziali: il comune continua ad ignorare le irregolarità segnalate dagli ispettori del MEF

    SimboloL’amministrazione Mangialardi continua a negare contro ogni evidenza le irregolarità e le disfunzioni emerse dall’indagine eseguita dagli ispettori ministeriali.

    Nel discorso di fine anno nessuna menzione è stata fatta rispetto ad una ispezione che getta molte ombre sull’operato di questa amministrazione, molto lontana nei fatti dal concetto di trasparenza tanto declamato. Ignorare, anzi minimizzare ogni cosa è questa la parola d’ordine pur di non andare alle radici di una ispezione che identifica ben diciotto irregolarità che vengono definite “di maggior rilievo”.

    E’ di questi giorni la conferma di tutti gli incarichi dirigenziali (ben 6).

    Ma cosa dice il documento ispettivo di questi incarichi a termine?

    Nella relazione si legge (pagg 35-38) che il Comune ha fatto ‘amplissimo ricorso’ di contratti a termine per le posizioni dirigenziali (richiamando il TUEL art. 110) e in particolare in una specifica finestra temporale che va da 01/10/2010 fino al 01/11/2015.

    Grazie poi all’entrata in vigore della legge di stabilità 2016, dal 1 gennaio 2016 il comune ha potuto superare il limite di legge finora consentito per il conferimento degli incarichi dirigenziali andando oltre la soglia del 30%.
    Nel documento si legge … “stante la dotazione organica tempo per tempo vigente, è evidente che in tutto il periodo considerato l’ente ha superato le percentuali di legge. In primo luogo ha violato il limite fissato dell’art. 40 c.l. d. lgs 150/09 con gli incarichi conferiti ai dirigenti Brunaccioni Flavio, Filonzi Laura, Mandolini Maurizio, Mattei Paolo e Gianni Roccato tra ottobre 2010 e giugno 2011, scaduti il 1/08/2015 al termine del mandato sindacale.”

    Il documento poi al punto 10 continua affermando una “ errata modalità di finanziamento della retribuzione di posizione del coordinatore ATS (ambito territoriale sociale) n. 8, peraltro fissata in assenza di pesatura, con conseguenti riflessi sulla corretta determinazione dei fondi per il trattamento accessorio del personale dirigente 2011-2015, determinando eccedenze per complessivi 168.369,58 euro”.
    Collegato alla definizione degli incarichi dirigenziali  a pag. 32 gli ispettori si soffermano anche sul ruolo del comitato dei sindaci dell’Ambito Territoriale e Sociale 8 presieduto dal sindaco Mangialardi (Senigallia è il comune capofila).

    Leggiamo testualmente “Dagli atti citati risulta che il compenso aggiuntivo (del coordinatore di ambito ndr) è stato determinato in sede politica dal comitato dei sindaci dell’ambito territoriale e sociale n.8 violando il dettato dell’articolo 27  CCNL 23/12 /1999, che impone che  la determinazione della retribuzione di posizione dirigenziale sia preceduta dalla pesatura della medesima, sulla base di criteri tecnici”
    Perché il compenso aggiuntivo è stato definito in sede politica come affermano gli ispettori?

    Esiste una pesatura della posizione dirigenziale e se sì con quali criteri? Se c’è una palese violazione del contratto collettivo dove erano le parti sindacali in fase di contrattazione?
    Sappiamo ora attraverso la piattaforma del comune che nel decreto  n° 753 del 30/12/2016 è stato confermato l’incarico  di dirigente a Maurizio Mandolini anche come  – COORDINATORE DI AMBITO.
    Al di là dei nominativi che il comune ha deciso di confermare ciò che ci preme evidenziare come gruppo consigliare di opposizione sono queste reiterate anomalie finanziarie che nei fatti determinano un aumento del carico fiscale ai danni del cittadini e uno sperpero di denaro pubblico.

    Non possiamo accettare che aumenti di retribuzione vengano decisi in ‘sede politica’ come non possiamo accettare che vengano superate soglie di legge per i compensi dirigenziali quando i cittadini devono sopportare nei loro bilanci familiari tasse salatissime sui servizi. Non è populismo o qualunquismo politico cercare di selezionare personale qualificato che possa controllare la spesa pubblica limitandone al massimo gli errori e non è ammissibile la ‘discrezionalità politica’ quando si amministrano i soldi dei cittadini.

    Il MEF con questa ispezione ha chiesto a questa amministrazione interventi specifici e puntuali chiedendo un cambio di rotta. Per Senigallia Bene Comune questo non è avvenuto. Viene dato spazio a vecchi metodi fiduciari, poco intellegibili ai più, soprattutto nei processi di valutazione delle performance che necessariamente devono rispondere a dei criteri misurabili.

    Senigallia Bene Comune propone alcune linee di indirizzo:

    • Recuperare le somme dovute agli errori/irregolarità di natura contabile e amministrativa segnalati dal MEF in sede ispettiva.
    • Revisione tout court dei compensi dirigenziali.
    • Escludere in sede di selezione del personale dirigenziale e non ogni forma di discrezionalità  come afferma la corte costituzionale in merito ad una cosiddetta “dirigenza di fiducia” garantendo forme di pubblicità che assicurino procedure comparative di selezione. (pag. 37 documento MEF nota 72).
    • Estendere anche in sede di selezione dei dirigenti a termine il principio della rotazione per evitare ogni forma clientelare e discrezionale. Criterio sancito  specificamente dalla legge 50/2016 (art. 36, comma 1). per quanto riguarda gli appalti sotto soglia. (Su questo aspetto dedicheremo uno specifico approfondimento).

    La trasparenza per noi è questo.

    Senigallia Bene Comune

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  • Se siete amministratori trasparenti, rendete noto ai cittadini il documento integrale dell’ispezione

    e98d5e3e-0d55-49f1-98d9-6a829f9812b4E’ mio dovere come Consigliere comunale di opposizione relazionare ai cittadini sull’operato del Comune ed essere, nel mio ruolo, una figura di controllo sull’azione amministrativa. Sono un cittadino impegnato nella gestione della cosa pubblica, lungi da me essere “politico di professione” a differenza di chi siede in Consiglio dal 1994: non sono sulla scena politica da oltre vent’anni e soprattutto non ho interessi particolari da difendere.

    Nella seduta della VI Commissione di mercoledì 14 dicembre ho assistito all’ennesimo atto di arroganza politica di Mangialardi che, attraverso frasi fatte e vuote, parla di ‘onestà e serietà a prescindere’ dagli atti posti in essere da questa amministrazione. Quali sarebbero questi atti Sindaco?

    Come Consigliere, nel pieno esercizio delle mie funzioni, ho richiesto e (con molta fatica) ottenuto il documento ispettivo che ho letto pagina per pagina. Al suo interno si esplicitano situazioni, si fanno nomi e cognomi. La relazione redatta dall’Ispettorato Generale di Finanza (facente capo alla Ragioneria Generale dello Stato) in mio possesso è di tipo amministrativo-contabile e fa, per così dire, una panoramica generale per poi scendere nel dettaglio sul bilancio, sugli organismi partecipati, sulla spesa del personale e sulla fornitura di beni e servizi.

    Nel mio ruolo di Consigliere a fronte di contestazioni evidenti, circostanziate che riguardano la gestione della cosa pubblica, non mi è stato possibile tacere e rimanere indifferente né tanto meno far passare in cavalleria frasi del tipo “…la prassi di procedere ad affidamenti diretti e proroghe reiterate non ha giustificazioni, né in punto di fatto né in punto di diritto…” (pag 63) e ancora si legge “…va ricordato che norme di violazione delle procedure di affidamento lede (…) anche il principio di economicità dell’azione amministrativa ponendosi con ciò quale possibile fonte di danno erariale…”; andando oltre, nel documento si legge che “Proroghe continue (…) hanno con ogni evidenza l’effetto di deprimere l’interesse all’ingresso nel mercato di nuovi soggetti favorendo il formarsi o il rafforzarsi di oligopoli e veri e propri cartelli”. Che dire?

    Non ci sono complotti né illazioni, occorre semplicemente dare una spiegazione logica agli accertamenti a tutti i cittadini perché ci sono in gioco i soldi della collettività e non, come affermato, quando lo si riterrà più opportuno.

    Ma non è finita.

    In questo quadro deprimente, la giunta Mangialardi insiste nel parlare di trasparenza celebrando una giornata dedicata appunto ai piani di corruzione, al ruolo della società civile ed infine ai servizi sociali ed alla loro organizzazione. Si continua silenziosamente ad ignorare l’evidenza, parlando di ‘routine e di controlli periodici’ sperando che il modus operandi contestato dal MEF venga a poco a poco normalizzato ed accettato dai cittadini.

    Ho letto il documento, e ciò che vi è scritto deve essere comunicato ai cittadini senza se e senza ma.

    Se siete una ‘casa di vetro’ dediti alla trasparenza, comunicate a tutta la cittadinanza i rilievi che vi vengono contestati e soprattutto attivate provvedimenti idonei per recuperare alcune somme ed accertare eventuali responsabilità.

    Nel mio ruolo di Consigliere mi attiverò per monitorare tutto ciò che accade nel palazzo purtroppo sempre più arroccato nelle proprie posizioni ed infastidito dal tutto ciò che intralcia l’operato di chi intende la cosa pubblica come una “proprietà privata”.

  • Gestione comunale ai raggi X

    RelazioneMEFL’attuale maggioranza di governo della città è in forte difficoltà, messa sotto scacco dalla Corte dei Conti di Ancona (verifiche nel 2015 sul bilancio del 2012), dal Ministero Economia e Finanza (18 contestazioni a seguito di una verifica amministrativo contabile del 2016), e dall’Agenzia delle Entrate (contenzioso tributario per debiti fuori bilancio 2016); Senigallia Bene Comune, sta rendendo disponibili ai cittadini informazioni, altrimenti taciute e nascoste, in barba alla tanto decantata trasparenza di cui si vanta il Sindaco pro-tempore di Senigallia.

    L’attuale amministrazione avrebbe continuato a recitare il suo mantra del “tutto va bene”, “non vedete come stiamo rendendo più bella la città?”, dando ad intendere ai cittadini, di essere dei bravi amministratori.

    Il Sindaco pro-tempore tenta di tamponare lo sdegno dei cittadini, sempre maggiore a seguito delle notizie portate a conoscenza da Senigallia Bene Comune e dal suo Consigliere Giorgio Sartini, minimizzando le cose e screditando chi sta compiendo opera di corretta informazione, puntuale e sempre nel merito delle cose, permettendosi addirittura di tacciarli come inadeguati politicamente e incompetenti amministrativamente.

    Beh, signor Sindaco pro-tempore, se qualcuno si è macchiato di dilettantismo politico ed incompetenza amministrativa, è stato Lei e la Sua amministrazione, in questo e nel Suo precedente mandato, ed a dirlo, non siamo noi di Senigallia Bene Comune, ma il Ministero dell’Economia.

    Gli Enti preposti al controllo della corretta gestione della cosa pubblica, hanno più volte bacchettato questa Amministrazione; già la sezione regionale della Corte dei Conti faceva importanti rilievi relativamente all’esercizio 2012, poi ripresi nella relazione ispettiva del 2016 operata dalla Ragioneria Generale dello Stato, la quale individua 18 violazioni gravi; a rincarare la dose l’aver perso la causa con l’ Agenzia delle Entrate per il contenzioso tributario per debiti fuori bilancio.

    I rilievi mossi dal Ministero sono gravissimi e vanno dal danno erariale per più di un milione e mezzo di euro, al favorire e rafforzare oligopoli e veri e propri cartelli, il tutto passando attraverso una amministrazione negligente del bilancio, una gestione degli equilibri di bilancio inappropriata, “perdendo il controllo dell’effettiva situazione della propria cassa” (pagina 10 della relazione) a seguito di una gestione dei flussi tra Tesoriere e Ragioneria invertita rispetto a quanto previsto dalla norma.

    Chi è dunque il politicamente inadeguato? Chi ha dimostrato incompetenza amministrativa?

    Nell’interesse della Città attendiamo di leggere la “relazione informativa sui provvedimenti adottati” (altro che controdeduzioni) richiesta dal Ministero e che la Sua amministrazione dovrà predisporre.

    Senigallia Bene Comune e Giorgio Sartini, continueranno a vigilare e tramite la procedura di accesso agli atti dell’amministrazione, nonostante i continui tentativi da parte di quest’ultima di ostacolarli, informeranno tempestivamente la Città, qualora ravvisassero ulteriori irregolarità.

    Senigallia Bene Comune

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